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Magda Negri

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A Torino il  27 Aprile - Ad Aosta il 28 Aprile

Una delegazione parlamentare di Deputati e Senatori del Partito Democratico, guidata da me composta dall’ Onorevole Mimmo Lucà, dall’ Onorevole Giorgio Merlo, dall’Onorevole Anna Rossomando, dal Senatore Mauro Del Vecchio e dal Senatore Mauro Marino, si è recata Lunedì 27 Aprile 2009, a Torino, presso le strutture militari della Scuola Allievi Carabinieri, del 32° Reggimento Genio Guastatori e del Comando della Brigata Alpina Taurinense.

Martedì 28 Aprile il Senatore Mauro Del Vecchio  ed io (membri della Commissione Difesa del Senato) ci siamo recati in visita  ad Aosta, presso il Centro Addestramento Alpini - Scuola Militare.

Questi due appuntamenti si isono inseriti all'interno del “Viaggio dei parlamentari del PD nel Mondo della Difesa” promosso presso comandi e reparti delle Forze Armate presenti in tutta Italia per verificare le condizioni di vita e di lavoro dei nostri militari, le problematiche presenti nelle caserme e, al contempo, per far conoscere al personale militare e  civile le iniziative politiche intraprese o che stanno per essere avviate dal Partito Democratico a favore del comparto Difesa.

Il nostro viaggio è cominciato come una interessante opportunità di conoscenza  da sviluppare in futuro di un mondo ricco di valori, ma anche con specifiche esigenze, in cerca di un rapporto più diretto con la società. Questo viaggio purtroppo è coinciso con un triste giorno: al pomeriggio nella Chiesa di vai Negraville a Torino abbiamo partecipato il gen. Del Vecchio ed io al funerale del Carabiniere Ferraro, vicebrigadiere coraggiosissimo, morto sotto un treno per inseguire un pusher. un grande esempio di generosità e spirito di scarificio per difendere la vita e la sicurezza degli altri.

 

In Leggi tutto potete trovare qualche informazione sulle strutture militari che abbiamo visitato come delegazione.

La scuola Allievi Carabinieri di via Cernaia a Torino è certamente una struttura di eccellenza formativa  da valorizzare. Come delegazione del Pd abbiamo espresso il convincimento che essa vada salvaguardata da qualsiasi ipotesi di chiusura.

Sin dalla sua fondazione l'Arma dei Carabinieri ha proceduto con estrema cura al reclutamento dei suoi militari di truppa. Si legge già infatti all'art. delle "Determinazioni di S.M. per la formazione dei Corpo di Carabinieri Reali" emanate in data 9 agosto 1814, a distanza di rca quattro settimane dalle Patenti di Vittorio Emanuele I istitutive del Corpo: "(...) Non potranno assentarsi (v. Assento) per il Corpo che li giovani di buona reputazione e si preferiranno quelli che sappiano scrivere, e per quanto si potrà, oltre all'appartenere a famiglie civili, che abbiano pure qualche assegnamento dalle loro case".
Nell'accompagnare la distribuzione del primo Regolamento del Corpo dei Carabinieri (1822) il suo Comandante (allora Ispettore Generale) gen. Giovanni Battista d'Oncieu de la Bátie, prescrisse tra l'altro: "Le condizioni stabilite per l'ammissione nel Corpo devono essere esattamente osservate. La importanza del servizio, e delicatezza delle sue attribuzioni fanno abbastanza conoscere la necessità della scelta scrupolosa di quegli individui, sopra i quali deve posare la pubblica tranquillità e l'individuale sicurezza".

Le norme dei suddetto Regolamento stabilirono in particolare: "Il reclutamento del Corpo si forma sui reggimenti di fanteria e cavalleria delle Regie Armate con reclute volontarie" la cui idoneità veniva vagliata dall'ufficiale dei Carabinieri dei circondario, poi a quello della provincia, prima di essere ammesse o rifiutate al colonnello comandante dei Corpo, dipendente dall'Ispettore Generale. Le condizioni di ammissibilità erano le seguenti: età non inferiore ai 25 anni né superiore ai 40, statura di almeno 39 once per i carabinieri a piedi (l'oncia piemontese era di metri 0,0428) e di almeno 40 per quelli a cavallo, sapere leggere e scrivere correntemente, avere ottima condotta, organismo sano e robusto, avere servito almeno 4 anni in un corpo delle "Regie Armate". La durata dell'ingaggio per le reclute volontarie era di 3 anni, il premio relativo era di L. 150 per i militari della specialità a piedi e di L. 350 per quelli a cavallo, ma poteva venire corrisposto solo dopo aver prestato 35 mesi di servizio consecutivo nel Corpo.

Importante era la disposizione contenuta nell'art. 39 dello stesso Regolamento: "Oltre ai succitati mezzi di reclutamento per il Corpo, è facoltativo d'ammettervi pure, provenienti o no dai reggimenti, individui che non contino i prescritti quattro anni, od alcun tempo di servizio; essi però formano una categoria a parte sotto il nome di allievi Carabinieri e non possono essere promossi Carabinieri effettivi, se non dopo aver dato saggio di capacità pel servizio dell'Arma, e dietro proposizione al Ministero della Guerra dal Colonnello del Corpo (...)". Il numero degli allievi carabinieri fissati nel 1822 fu di 100, dei quali 75 per la specialità a cavallo.
Prescrisse in proposito l'Ispettore Generale gen. D'Oncieu: "La scelta dei soggetti destinati a formare il deposito degli allievi esige una molto particolare attenzione, e l'incarico d'istruirli al servizio dell'Arma dovrà confidarsi ad Uffiziali e Bass'Uffiziali che uniscano alla capacità una pazienza instancabile, come è necessario per l'istruzione, ed una tale costante applicazione, che gli allievi prenderanno per modello, sarà una garanzia della loro buona riuscita".
Fu così possibile, ad otto anni dalla sua fondazione, che il Corpo procedesse già alla formazione uniforme e completa delle sue nuove leve, assicurata dagli istruttori più qualificati in materia di disciplina e di servizio.

Durante quattro decenni circa la forza degli allievi carabinieri del Deposito di Torino si mantenne pressoché costante, variando unicamente nella proporzione degli allievi dell'Arma a cavallo (normalmente 15) rispetto a quella dell'Arma a piedi, intorno agli 80. Solamente dopo la 2^ Guerra d'Indipendenza, con R.D. del 16 gennaio 1860, al Deposito Allievi venne assegnato un organico di 175 allievi a piedi e di 25 a cavallo.
Quando con il R.D. del 24 gennaio 1861 si procedette al riordinamento dell'Esercito, furono istituite tra l'altro per l'Arma dei Carabinieri 13 Legioni territoriali, che assunsero un numero progressivo a cominciare dalla 1^ di Torino, ed una Legione Allievi, che perciò divenne la 14^. La forza di quest'ultima fu stabilita in 841 elementi dell'Arma a piedi ed in 171 dell'Arma a cavallo, compresi gli allievi del precedente Deposito e le reclute della classe di leva 1841. Lo stesso provvedimento mantenne le due preesistenti fonti di reclutamento: quella dei volontari provenienti dalle truppe di Fanteria e di Cavalleria che avessero compiuto almeno due anni di servizio e che avessero età compresa tra i 21 ed i 40 anni, statura minima di cm. 167 per l'Arma a piedi e di 170 per quella a cavallo, capacità di leggere e scrivere correntemente, specchiata condotta, sana e robusta costituzione fisica, stato civile di celibe o vedovo senza prole; quella dei volontari di Fanteria e Cavalleria che non contavano ancora il prescritto biennio di servizio, o quella dei civili che non avevano mai militato nell'Esercito.

Gli elementi di queste ultime due categorie potevano essere arruolati solamente come allievi carabinieri, da avviare quindi alla predetta 14^ Legione, e dovevano possedere questi requisiti: età tra i 19 ed i 26 anni, saper leggere e scrivere almeno mediocremente, statura minima di almeno 170 cm. per l'Arma a piedi e cm. 172 per quella a cavallo, buoni precedenti disciplinari o accertata buona condotta, certificato di idoneità morale rilasciato dall'ufficiale comandante l'Arma nel circondario di residenza dell'arruolando.

L'insufficienza della forza effettiva dell'Anna e le pressanti esigenze della pubblica sicurezza nel territorio nazionale indussero il Ministero della Guerra a disporre, con circolare n. 7 del 4 ottobre 1861, un reclutamento straordinario di carabinieri tra i volontari di tutti i Corpi dell'Esercito aventi tre anni di servizio ancora da compiere. Con R.D. del giorno 13 successivo venne inoltre istituito un Deposito provvisorio di allievi carabinieri in Sicilia per il reclutamento dei giovani nati nell'isola ed iscritti nelle liste di leva 1840-1841 oppure volontari delle altri classi. Infine, e questo fu il provvedimento che sopperì finalmente alle carenze dell'organico dell'Arma, con R.D. n. 1073 dei 24 dicembre 1862, venne disposta l'istituzione di un Deposito Allievi provvisorio presso ciascuna Legione territoriale dei Carabinieri, fatta eccezione per quella di Torino, che era anche sede della Legioni Allievi. Ognuno di questi Depositi provvisori non poteva avere una forza superiore a 100 allievi e doveva essere formato da arruolati che non potessero essere accolti dalla 14^ Legione. A quest'ultima venivano destinati tutti gli allievi per l'Arma a cavallo, motivo per cui essa ricevette facoltà di sostituire i suoi reparti della specialità a piedi con uno o due squadroni di nuova formazione, avvalendosi dei 100 cavalli assegnatile in aumento della sua dotazione.

La necessità dei 12 Depositi provvisori allievi venne meno gradatamente, tanto che essi vennero sciolti con R.D. del 30 giugno 1864, anche perché, a giudizio del Ministro della Guerra, relatore della legge, occorreva "facilitare gli arruolamenti volontari nel Corpo dei Carabinieri e rendere più spedita l'istruzione di essi e degli inscritti di leva destinati a detto Corpo".
Nuove esigenze dei servizio dell'Arma indussero il Governo ad emanare in data 19 luglio 1880 la legge che disponeva, tra l'altro, la facoltà per i Ministri della Guerra e dell'Interno d'istituire Depositi allievi carabinieri nelle principali città italiane, a condizione però che il loro personale venisse detratto dalla forza organica della Legione Allievi, che era di 1300 unità per l'Arma a piedi e di 200 per quella a cavallo. Tale organico venne portato rispettivamente a 1.530 ed a 370 allievi nella tabella numerica concernente i Carabinieri, allegata al R.D. del 26 luglio 1885.

In data 10 ottobre 1885 la Legione Allievi di Torino venne trasferita a Roma, ma il provvedimento ebbe attuazione solo nel novembre successivo. La forza organica degli allievi venne aumentata con R.D. 14 aprile 1889 e fissata in 2.130 unità per la specialità a piedi ed in 370 per quella a cavallo.
Una data particolarmente significativa per la Legione Allievi, non meno che per l'Arma dei Carabinieri, fu quella del 25 febbraio 1894, sotto la quale le venne concessa la Bandiera nazionale, consegnata in forma solenne il 14 marzo successivo sul piazzale del Macao in Roma.
Importante per la sua positiva influenza sul reclutamento dei militari dell'Arma fu la legge n. 684 del 6 luglio 1911, che ridusse da 5 a 3 anni la durata della ferma dei Carabinieri (portata a 4 con legge dei 12 maggio 1995).

Il Regio Decreto n. 448 dei 25 febbraio 1923 ricostituì la Legione Allievi Carabinieri di Torino, ponendola insieme con quella di Roma alle dipendenze dirette del Comando Gruppo Scuole Carabinieri, istituito con la stessa legge per esercitare azione di comando anche sulla Scuola Allievi Ufficiali, sulla Scuola Allievi Sottufficiali e sulla Scuola Tecnica di Polizia.
Per effetto della Determinazione del 12 maggio 1927, le Legioni Allievi di Roma e di Torino vennero a dipendere direttamente dal generale di Divisione addetto al Comando Generale dell'Arma. Il Regio Decreto Legge n. 1430 del 26 luglio 1929 dispose nuovamente la soppressione della Legione Allievi di Torino, che venne ricostituita in data I' maggio 1951, con foglio n. 610/ord. dello Stato Maggiore dell'Esercito del 1° marzo dello stesso anno.
Il l' giugno 1971 il Comando Generale dell'Arma dispose che le Legioni Allievi assumessero, a cominciare dal giorno 15 successivo, la denominazione attuale di "Scuole Allievi Carabinieri". Una terza Scuola Allievi è stata costituita a Benevento sotto la data del 1° agosto 1982.

Le tre Scuole Allievi dipendono in atto dalla X Brigata Carabinieri

 

 Sempre nel corso della mattinata del 27 aprile ci siamo recati in visita presso il Reparto Comando e supporti tattici dell'Unità della Brigata Alpina Taurinense, in grado di assicurare il funzionamento del Comando della Grande Unità sia in termini logistici che di comunicazione. Si compone di una compagnia per il supporto logistico ed una trasmissioni.Alimentato da personale volontario il reparto è di stanza a Torino (nella Caserma di Corso IV Novembre).


 
La Brigata Alpina "Taurinense" è una delle Grandi Unità specializzate per il combattimento in montagna che la Forza Armata annovera fra le sue fila.

Costituita come I Raggruppamento Alpino nel 1923 assume la denominazione attuale nel 1934. Impiegata nel corso della seconda guerra mondiale alla fronte occidentale e quindi in Montenegro, dopo l'armistizio concorre alla formazione della Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi".

Ricostituita nel 1952, è la prima fra le unità da montagna ad essere alimentata con Volontari.

Impiegata all'estero a più riprese, è dislocata in Piemonte e si compone di tre reggimenti d'arma base, uno d'artiglieria, uno di cavalleria, un reggimento genio ed il reparto comando.

 

Discende dal I Raggruppamento Alpino, costituito in Torino in forza della legge 7 gennaio 1923.

L'ordinamento 11 marzo 1926 determina la costituzione della 1^ Brigata Alpina nella quale sono inseriti i Reggimenti 1°, 2°, 3° e 4° Alpini e 1° Artiglieria da Montagna.
Nell'ottobre 1934 il comando della Brigata assume la denominazione di Comando Superiore Alpino, cui nel dicembre dello stesso anno è attribuito l'appellativo di "Taurinense" e l'indicazione numerica di 1°.
Il 10 settembre dell'anno successivo viene formata la Divisione Alpina "Taurinense" (1^) strutturata su 3° e 4° Reggimento Alpini e 1° Reggimento Artiglieria Alpina.

La Divisione opera inizialmente alla fronte occidentale alpina, quindi resta in Italia e nel 1942 viene dislocata in Montenegro (Jugoslavia) dove opera nel biennio 1942-43.
Sciolta in Montenegro, per eventi bellici, nel dicembre dell'anno 1943, i superstiti sono inquadrati nella Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi".

Ricostituita a Torino il 15 aprile 1952, la Brigata Alpina "Taurinense" ha in organico i Reggimenti 4° Alpini e 1° Artiglieria da Montagna, una Compagnia Mista Genio (che si scinde poi in Compagnia Genio Pionieri e Compagnia Collegamenti) ed un Plotone Comando.
Alcuni reparti operativi della Brigata danno vita con aliquote di personale e mezzi, ad un contigente a disposizione della Forza Mobile delle Forze Alleate in Europa, che partecipa periodicamente a particolari attività addestrative al fianco di altre unità NATO, con la denominazione di "Gruppo Tattico Aviotrasportabile".

Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1975 l'organico della grande unità è modificato e comprende: Reparto Comando e Trasmissioni, Battaglioni Alpini "Susa" (erede del 3° Reggimento) e "Saluzzo" (erede del 2° Reggimento), Gruppi Artiglieria da Montagna "Aosta" (erede del 1° Reggimento) e "Pinerolo" (erede del 4° Reggimento), una Compagnia Controcarri, una Compagnia Genio Pionieri, il Raggruppamento Servizi che sciolto il 1° dicembre 1975 è sostituito dal Battaglione Logistico "Taurinense".
Dispone inoltre del Battaglione Alpini "Mondovì" (già Battaglione Addestramento Reclute "Cuneense") quale reparto addestrativo, e di un Reparto Aviazione Leggera (RAL).
Quest'ultima unità, costituita nel 1958, il 31 gennaio 1976 diviene 4° Squadrone Elicotteri da Ricognizione ed è trasferito al 4° Raggruppamento Aviazione Leggera dell'Esercito "Altair" di Bolzano.

Dal 1° giugno 1978 la Brigata assume alle dipendenze un Reparto di Sanità Aviotrasportabile che trae origine dal disciolto 101° ospedale da campo del Battaglione Logistico. Il Reparto è in grado di essere prontamente impiegabile in caso di calamità naturali e può inoltre costituire unità sanitarie sia per la Brigata sia per i reparti della Forza Mobile Alleata del Centro Europa.
Il contingente a disposizione della Forza Mobile delle Forze Alleate in Europa, dal 1° gennaio 1986 assume la denominazione di "Cuneense" e nel suo organico sono inseriti reparti delle varie Armi e dei Servizi. Sempre nel 1986, dal 30 settembre la Compagnia Genio Pionieri diviene Compagnia Genio Guastatori.

Modifiche organiche hanno luogo a partire dal 1991 in vista di un nuovo ordinamento per la Forza Armata: il 23 marzo viene soppresso il Gruppo Artiglieria da Montagna "Pinerolo" ed il 14 settembre il Gruppo "taurinense" assume, in via sperimentale, una nuova configurazione ed il nome di Reggimento Artiglieria da Montagna "taurinense"; la trasformazione viene sancita in data 19 settembre 1992 con la ricostituzione del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna.

Nel 1992 viene ricostituito il 1° agosto il 2° Reggimento Alpini (base Battaglione "Saluzzo") mentre nello stesso mese è soppressa la Compagnia Controcarri; infine il 23 ottobre 1993 è nuovamente in vita il 3° Reggimento Alpini (base Battaglione "Susa") e la Brigata comprende: Reparto Comando e Supporti Tattici; Reggimenti Alpini 2° e 3°; 1° Reggimenti Artiglieria da Montagna; Battaglione "Mondovì"; Battaglione Logistico "Taurinense".

Oggi la Grande Unità allinea 2°, 3° e 9° reggimento alpini, il Reggimento "Nizza Cavalleria" (1°), il 1° reggimento artiglieria terrestre (da montagna), il 32° battaglione genio guastatori ed il Reparto Comando e Supporti Tattici.

Missioni: La storia delle operazioni oltremare per la "Tau" come la chiamano affettuosamente i suoi appartenenti inizia nel 1991 quando reparti della Brigata sono inseriti nel contigente "ITALFOR - AIRONE" che opera a nord dell'Iraq in missione di soccorso umanitario a favore della popolazione curda.

Dal 14 luglio al 24 agosto 1992 la Brigata partecipa in Sardegna, nella zona di Nuoro (Barbagia), all'operazione "Forza Paris".

Reparti della "Taurinense" sono impegnati dal febbraio 1993 al novembre 1994, inquadrati nel contingente "Albatros", per l'intervento umanitario dell'ONU in Mozambico nell'ambito della Missione ONUMOZ. Per il comportamento tenuto dal personale del Reparto di Sanità, allo stesso viene tributato un Encomio Solenne da parte del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.

La Brigata interviene ancora, nel corso del 1994, in Sicilia dal 10 marzo al 20 giugno per l'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, ed in Piemonte in novembre nelle zone colpite da violenta alluvione.

La Brigata ed i suoi reggimenti sono stati impiegati a più riprese in Bosnia con la SFOR, in Kosovo con KFOR ed in Afghanistan per ISAF.

La Brigata è stata impegnata anche in attività di protezione civile. In particolare nell’alluvione del Novembre 1994, in Piemonte, è intervenuta in soccorso alle popolazioni colpite dal disastroso evento, specie nell’alta Val Tanaro. Recentemente, nel Settembre 1997, il 9° Reggimento Alpini ha prestato opera di soccorso in occasione del tragico terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche.
 Il 32° Reggimento Genio Guastatori Alpini  con Sede a  Torino in corso Brunelleschi    alle dipendenze della Brigata Alpina "Taurinense"   ha come motto "Usque ad finem"*

Il Reggimento genio guastatori fra i primi ad essere creato nella specialità.
Ordinato su di un comando, compagnia comando ed un battaglione guastatori su più compagnie specialistiche, costituisce la risorsa dedicata alla mobilità, schieramento e combattimento in ambito Brigata.  Alimentato da personale volontario, il battaglione è di stanza a Torino

 "Taurinense" - La Fanfara  alle Dipendenze della  Brigata Alpina "Taurinense"  . Nasce dalla fusione dei preesistenti complessi bandistici del 4° Reggimento Alpini e del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna. nel 1965 con sede nella Caserma "Monte Grappa" in Torino.
Inizialmente composta da militari di leva, con l'attuale riforma dell'Esercito è composta da Sottufficiali e Volontari in Servizio Permanente ed in Ferma Breve e militari di leva.
Ha partecipato a numerose manifestazioni all'estero fra cui i festival di Albertville, Bad Reichenall, Chambery, La Chaux de Fonds, Losanne, Huesca.
Ha suonato in tutte le regioni d'Italia partecipando anche a programmi televisivi. Ha suonato in Piazza San Pietro al cospetto del Santo Padre, a Mostar e Sarajevo per il Natale del 1997, ed ancora in Bosnia nel 2000. Si è esibita in Albania presso il Comando Internazionale COMMZ W ed a Pristina presso il comando KFOR.
 

Il 28 aprile abbiamo visitato il Centro Addestramento Alpino di Aosta (un tempo scuola militare alpina), situato nello splendido e suggestivo Castello generale Cantore, costruito a inizio '900, ubicato in una magnifica posizione collinare.
 
Ecco la storia di quiesta struttura che esprime un livello di grande eccelelnza nella preparazione, formazione e specializzazione, a cui guardano con ammirazione anche gli eserciti stranieri. L'esigenza della preparazione sci-alpinistica dei Quadri destinati ad addestrare e guidare le Truppe negli scacchieri operativi alpini, unitamente allo studio del loro armamento ed equipaggiamento, porta alla costituzione della Scuola Centrale Militare di Alpinismo, inaugurata ad Aosta il 9 gennaio 1934.

La Scuola impone subito la sua notorietà ed il suo prestigio vincendo nel 1936 a Garmisch la gara olimpica di pattuglia militare e nel triennio 1935-36-37 il Trofeo Mezzalama, vero campionato mondiale di sci-alpinismo.

Durante il secondo conflitto mondiale il Battaglione "Duca degli Abruzzi" dell'Istituto partecipa attivamente alla campagna sul Fronte Occidentale, mentre nella guerra di Grecia ed in quella di Russia il leggendario Battaglione "Monte Cervino" - costituito dai Quadri migliori della Scuola - viene decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare.

La scuola, cessata ogni attività l'8 settembre 1943, viene ricostruita il 1° luglio 1948, con la nuova denominazione di Scuola Militare Alpina. Il 21 novembre dello stesso anno riceve in consegna la Bandiera d'Istituto. Riprende così la sua tradizionale attività in campo sci-alpinistico a favore di tutti i Quadri delle Truppe Alpine, con la partecipazione sempre più numerosa di Ufficiali e Sottufficiali di altre Specialità dell'Esercito, della Marina e di personale appartenente a Forze Armate di Nazioni estere.

Nel 1953 viene affidato alla Scuola il compito della preparazione degli Allievi Sergenti di Complemento e nel 1964 l'intero ciclo addestrativo degli Allievi Ufficiali di Complemento passa sotto la responsabilita' della Scuola Militare Alpina. In campo sportivo il glorioso nucleo sci-agonistico erede delle pattuglie sci-veloci degli anni '30 con il nome di Plotone Speciale Atleti del Centro Sportivo Esercito rinverdisce con brillanti affermazioni i successi dell' anteguerra.

Lo studio dei problemi connessi al movimento ed alla sicurezza in montagna, ai materiali ed all'equipaggiamento è affidato all'Ufficio Studi, Esperienze e Valanghe che, inserito nel servizio Meteomont, consente ai reparti di operare in montagna in una cornice di sicurezza.Nel 1971 entra a far parte della Scuola un reparto di elicotteri destinati anche ad assolvere impegni di soccorso a favore della popolazione civile. Dopo lo scioglimento del 545° Squadrone la funzione continua ad essere assolta con la collaborazione delle unità elicotteri del 4° Corpo d'Armata Alpino.

Per le brillanti operazioni svolte da tale unità, nel 1975 la Bandiera della Scuola Militare Alpina viene decorata di Medaglia d'Argento al Valor Civile. Nel 1975 passa alle dipendenze della Scuola, con compiti dimostrativo-operativi, il glorioso Battaglione Alpini "Aosta", custode della Bandiera e delle tradizioni del 4° Reggimento Alpini.

Il Centro Addestramento Alpino è dunque la scuola di formazione delle Truppe Alpine. Da questo Istituto passano Volontari, Sottufficiali ed Ufficiali che presteranno servizio nei reparti alpini dell'Esercito.
Ordinata su un Reparto Addestrativo che ha sede in Aosta presso la Caserma "BATTISTI", dispone della Sezione Sci Alpinistica dislocata a La Thuille, Caserma "MONTEBIANCO", e la Sezione Sci e Ghiaccio del Centro Sportivo Esercito a Courmayeur, Caserma "PERENNI".

 

La Scuola, oggi alle dipendenze del Comando Truppe Alpine, ha l'alta responsabilità di dare alle Brigate Alpine Ufficiali, Sottufficiali e Soldati sempre meglio preparati alle esigenze della montagna.
 
 
 


E' una palestra di campioni, da quando si registrò la vittoria della pattuglia italiana alla 4ª edizione dei Giochi Olimpici di Garmisch del 1936, in una specialità nordica monopolio fino allora dei finlandesi e degli svedesi, diede notorietà e slancio ai nostri alpini. E così fu costituito il Nucleo pattuglie sci veloci alpine.
 


Il Trofeo Mezzalama, la più dura e prestigiosa competizione sci-alpinistica del mondo, con un tracciato tra il Cervino e il Monte Rosa, su quote tra i 3-4.000 metri, vinto tre volte consecutive, consacrò definitivamente la vocazione di eccellenza della scuola. Dal 1948, dopo le vicende della Seconda Guerra Mondiale, nel corso della quale i battaglioni Duca degli Abruzzi e Cervino scrissero pagine leggendarie di tenacia e valore, viene ricostituita la Scuola Militare Alpina che, oltre ad avere attivato centinaia di corsi per ufficiali di complemento e a restare nel cuore di tanti soci ANA che l’hanno frequentata, con il Nucleo Sci Agonismo di Courmayeur sforna campioni del livello di Gianfranco Stella, campione italiano assoluto nella 15 km di fondo e nella staffetta di Madonna di Campiglio; Leonardo David, vincitore della Coppa Europa di sci alpino nel ’78 e a Oslo, nel ’79, dello speciale di Coppa del mondo davanti a Stenmark; Richard Pramotton, vincitore nel gigante di Adelboden nell’86, di Sestrière e Val Badia nell’87; Albarello, campione del mondo, 1987, nella 15 km di Obersdorf e oro ancora nello sci nordico, anni novanta.

L’elenco degli atleti e dei successi è lunghissimo, alcuni anche rosa con Katia e Mara Zini, e non si chiude con gli ori di Vuillermin, Favre, Blasbichler, Brunod perché tanti altri nomi, omessi per necessità di spazio, formano un palmarès di grande prestigio di cui il Centro Sportivo Esercito, Sezione sci alpinistica, va giustamente orgoglioso.

 

Oggi il Nucleo Sci Agonismo è diventato Reparto Attività Sportive e si articola nelle sezioni Sport Invernali C.S. Esercito e Sci Alpinistica. Occupa la caserma “Luigi Perenni” di Courmayeur che si sviluppa su edifici sorti in epoche diverse, ma ben conservati e si inserisce perfettamente nell’impianto urbanistico della vallata. Non ha la tipologia della struttura militare; somiglia piuttosto ad un elegante residence per vacanze, anche se improntato all’essenzialità della funzione cui è destinata. A parte la palazzina che ospita il comando, dove alcuni anni fa ha trascorso qualche settimana di riposo anche il presidente Carlo Azeglio Ciampi, di particolare interesse è la palestra con diverse sale riservate alle ultime sofisticate attrezzature per gli allenamenti indoor.

Tappezzano i corridoi foto di campioni, pareti violate in prima assoluta, località famose come Albertville, Lillehammer, Nagano e volti di personaggi che hanno fatto la storia dell’alpinismo italiano perché il Gruppo militare di Alta Montagna rappresenta l’espressione elevata delle capacità tecniche nell’alpinismo di massimo livello. Basti citare solo alcune delle spedizioni: Everest, Alaska, Aconcagua, Annapurna, K2, Fitz Roy, Vinson. Negli ampi cortili regna il silenzio di una località di vacanza e se non fosse per qualche ragazzo che passando scatta sull’attenti alla vista di un superiore, sarebbe diffici

 


 

Nel corso della visita particolarmente commovente è stato il momento in cui, ripercorrendo la storia degli alpini, si è ricordato che nella ritirata di Russia  all'alba del 28 gennaio 1943, la divisione Cuneense allo stremo, dopo aver in dodici giorni e undici notti percorso in ripiegamento circa 200 chilometri,  marciato per 182 ore alla media di undici ore al giorno, sostenuto venti combattimenti, perse l'80% della sua fanteria e più del 50% dell'artiglieria

Nel Vallone di Walujki Alle ore 5,30 del 28 gennaio 1943 vennero catturati gli ultimi ufficiali superstiti della Cuneense, nel pomeriggio vennero presi gli ultimi alpini del "Borgo San Dalmazzo" del "Saluzzo" e del "Mondovì". Alla sera di quel tragico giorno, anche  il "Mondovì" depose le armi.

 

 

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Presiede: Magda Negri

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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