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Magda Negri

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Un discreto primo maggio, pesa la consapevolezza del lavoro che manca, nonostante un inizio di ripresa. A Torino è stato troppo caricato dalla preventiva preoccupazione di disordini contro il Pd causati da antagonisti anarchici e compagnia varia, soggetti carichi di rancore e rabbia.

Mi ha colpito vedere le immagini dei black block a Milano e della loro cieca e triste ansia di distruzione, mi ha colpito specialmente l'intervista quel giovane che diceva di essere lì solo per menare, per distruggere, non sapeva contro cosa, non sapeva perché ma si trovava lì, carico e primitivamente entusiasta.

Il nostro primo maggio ha evitato tutte queste derive ma c'era un po' troppa polizia intorno al cordone del Pd. Gratuiti gli insulti da parte di tanti rappresentanti di parti molto radicalizzare della sinistra, comunque non di più dell'anno scorso.

Ho avuto una lunga discussione con il mio amico professor Ortona che fa una semplice equazione: sempre meno gente va a votare, anche se il Pd vincesse con il 40% il turno di ballottaggio sarebbe un piccolo per titolo che si appropria di tutto il potere. Con questo ragionamento si devono considerare illegittime tutte le democrazie liberali dell'Occidente perché non va più a votare l’80% degli aventi diritto. In questo primo maggio si sono confusi molti timori, molti rancori, molte preoccupazioni, molte speranze. 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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