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Magda Negri

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PRIMARIE  PER  I  COLLEGI  PROVINCIALI

Nel 2009 si vota per il Parlamento Europeo, per 64 provincie, in molti comuni. Per designare i candidati, lo statuto prevede le primarie. Dobbiamo realizzarle, non solo per coerenza con quanto abbiamo appena scritto, ma perché le primarie si sono dimostrate come il più attraente canale di comunicazione e di partecipazione, ed abbiamo urgente necessità di riprendere l’iniziativa politica.

 Secondo lo statuto regionale piemontese, questa è anzi una strada obbligata :  l’art. 19.4 prevede primarie “in ogni caso” per le candidature “regolate da sistemi elettorali regolati a collegi uninominali o a lista bloccata”

 Non mancano aspetti da chiarire : come utilizzare le primarie per comporre liste bloccate, come garantire le quote di genere in un insieme di collegi uninominali; e altro. Vanno affrontati subito: per una competizione effettiva e leale, per prevenire mediazioni dall’alto, le regole devono essere conosciute per tempo.

 Per le elezioni europee, si vuole estendere e imporre le liste bloccate. Diamo campo alla battaglia per difendere le preferenze. Ma in caso di insuccesso, realizzare le primarie sarebbe una questione di democrazia reale. Ci si prepari.

 Per i collegi provinciali, dove si presentano candidature di partito e non di coalizione, la questione è matura ed attiene interamente all’ambito regionale. Occorre un regolamento che tenga conto delle diversità fra i mal composti e mal conosciuti collegi torinesi, e i collegi rurali.

L’assemblea congiunta :

• decide di procedere in Provincia di Torino ad elezioni primarie per la designazione dei candidati del partito nei collegi, nei casi e modi che saranno precisati nel regolamento di esecuzione; individua a tal fine la data del 1° febbraio 2009, salva l’unificazione della data in ambito regionale o nazionale
• richiede alle segreterie regionale e territorialidi dare impulso alla redazione del regolamento, in modo che esso possa essere approvato ed eseguibile entro il 30 novembre 2008;
• manda ad inviare il presente documento alla direzione nazionale per le opportune valutazioni.

3 ottobre 2008

Maria Grazia Bodini, Gabriella Chiera di Vasco, Ivana Pelloso, Stefano Ceccanti, Magda Negri, Giuseppe Bonino, Piero Borla, Gigi Brossa, Paolo Cugini, Enzo Macrì, Massimo Negarville.

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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