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Magda Negri

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Caro Franceschini,

Forse siamo ancora in tempo. Il voto alle prossime europee - come continuano e continuiamo a dirci - sarà discriminante x le sorti del Pd. Per quanto mi riguarda non riesco ad attribuire significati tanto salvifici o drammatici ad ogni singola prova elettorale, ma tant'è... siamo nel solco.

La soglia d'accesso al 4% - che abbiamo giustamente voluto per qualificare ed europeizzare la rappresentanaza del nostro paese - insieme al profilo non transitorio dei candidati del Pd sono i tratti nuovi e caratterizzanti della nostra offerta politica per queste elezioni.

Non è in gioco, come pure comunemente si dice la nostra storia di sopravvivenza. Penso che non dobbiamo rinunciare a proporci, anche per le europpe, come partito a vocazione maggioritaria, europeista, capace di attrarre ed unire tutti quelli che sono altro dal PPE.

L'offerta politica trova però nelle liste, nelle storie di uomini e donne in carne ed ossa il suo attualissimo e concreto precipitato politico. Faccio due esempi: Sinistra e Libertà non ha voluto stare nel e con il Pd in questa sfida. Peccato. I Radicali, che già stanno con noi in parlamento - in un rapporto leale le cui modalità abbiamo sempre accettato - pare non siano stati coinvolti nella costruzione delle liste del Pd.

Possiamo rassegnarci a tutto questo? Possiamo pensare di costruire le liste solo accostando, con diligenti equilibri, candidati della ex margherita agli ex ds? Forse siamo ancora in tempo per una generosa apertura ed offessiva unitaria verso personalità ed eletti di questi campi politici per aggiungere e non perdere altre forze. Abbiamo certo voluto la soglia del 4% non per escludere ed allontanare, ma per includere, unire in condivisione e libertà. O no?

Senatrice Magda Negri

www.magdanegri.it

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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