Con gli operai e contro ogni faziosità: alleggerire il carico fiscale sui produttori, incrementare la ricchezza sociale e valorizzare il lavoro manuale. Con questo spirito il Partito Democratico dovrebbe salutare la manifestazione della Fiom.
A ognuno il suo mestiere: spetta ai sindacati stipulare o non stipulare gli accordi, a maggioranza, anche quello di Pomigliano e spetta al Parttito democratico sostenerne la legittimità e la costituzionalità (ammesso che sia questa la valutazione del Pd...), lavorando contemporaneamente in sede politica e parlamentare per dare nuove regole certe di democrazia e rappresentanza sindacale, con conseguenti nuovi diritti e doveri delle parti.
Oltre ogni retorica, dobbiamo imparare a evocare non più un'impossibile unità sindacale, ma contribuire a dare la cornice giuridico-istituzionale per la convivenza di rappresentanze sindacali che resteranno strutturalmente e, per lungo tempo, plurali.
Questo, e non altro, dovrebbe fare un partito di centrosinistra dall'opposizione come dal governo. Ed è già moltissimo.
