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Magda Negri

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Come scalare i tre milioni di voti che ci separano dal blocco Pdl-Lega? Con il partito a vocazione maggioritaria – dice giustamente Paolo Gentiloni su Europa del 15 luglio – e icasticamente lo descrive come partito-tenda, che ospiti quante più persone possibili, unite da ansia di innovazione, nuovi servizi, pari opportunità.

In questo senso «...persone di tutto il mondo unitevi...». Qui starebbe la sfida dell’identità per il Pd, oltre le policies contingenti e necessarie. Partito dei valori e delle persone, e tanto basti. Discutiamone, ma credo che questa società degli individui-persone, atomisticamente definiti per negazione (non classe/i, non blocco sociale e fin qui ci siamo...) semplicemente non esista come tale.

Ognuno di noi, nella sua storica individualità, è concretamente intessuto dei suoi legami familiari, parentali, di collocazione sociale e territoriale. Diamo un’occhiata nel rapporto Istat 2007 ai numeri assoluti e percentuali dei «gruppi professionali», ai redditi delle famiglie per numero di figli e per area geografica, all’immaturità della «economia della conoscenza» nel nostro Paese.

Anche il più universalistico messaggio e il programma della più liberale delle sinistre non può scavalcare la materialità degli interessi in gioco, nel loro libero e regolato conflitto, la durezza della effettiva promozione di eguaglianza nella libertà. Incomincia in questi giorni il tesseramento nel Pd, di cui abbiamo compiuto l’architettura sostanziale. Molti guardano a noi come a un soggetto politico aperto, forte, utile per il proprio progetto di vita. La crisi, anche internazionale, porta in grembo per l’Italia un “di più” di potenziale ndissoluzione, ripiegamento, scatenamento di egoismi corporativi. In questo senso il Pd sarà sì liberale, ambientalista, solidale, cosmopolita, eccetera. Ma, caro Paolo, anche socialista. O non sarà.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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