Veltroni scambia la mobilitazione per la riforma della scuola, che noi dovremo rafforzare e precisare per tutta la durata della legislatura, con la proposta tranchant del referendum contro la legge Gelmini, che pure non è una riforma, ma soltanto una confusa sommatoria di tagli. Difficile che il referendum vero e proprio possa essere praticato sulla totalità dei capitoli della legge Gelmini, trattandosi spesso di capitoli di spesa. Questa vicenda, comunque, si interseca con la montante campagna di opposizione di quasi tutto il PD e dei quadri veltroniani a favore del mantenimento della legge elettorale europea così com'è: non solo il sistema delle preferenze e i grandi collegi, ma anche l'assenza di qualsivoglia soglia. In questo senso quella di Vassallo rimane una proposta di mediazione di scuola, eppure non valorizzata dal partito in quanto tale.
Da tutto ciò consegue una considerazione. Credo che Veltroni si sia convinto che la giusta strategia equivalga a sommare tutte le opposizioni parlamentari - da IDV a UDC passando per il PD - e farne quanto più possibile un soggetto politico coeso. I confini del PD in questo caso si stemperano, si fanno più fragili, annullandosi quasi le differenza all'interno delle diverse opposizioni parlamentari.
Mi sembra, quindi, che si sia affermata un'unica grande linea maggioritaria nel PD e che non ci sia più materia politica vera di distinzione con D'Alema, al di là dei personalismi e degli interessi burocratici dei quadri alti e medio alti. Se le cose fossero così, incomincerebbe finalmente nel PD una nuova pax veltroniana-popolare-dalemiana che aprirebbe frontiere strategiche nuove.
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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione
Venerdì 26 febbraio 2016 Sala Viglione, Palazzo Lascaris Via Alfieri 15 Torino
Presiede: Magda Negri
Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando
Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.