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Creato: Mercoledì, 10 Febbraio 2021 19:56
Le cose sembrano volgere al meglio per il governo: il gran colpo di teatro, la triangolazione perfetta, Palazzo Chigi, Grillo, associazioni ambientaliste han strappato a Draghi la promessa del super ministero per l'ambientalismo e lo sviluppo (soffia il vento d'Europa) e la consultazione su Rousseau sarà una specie di referendum confermativo.
Più passa il tempo più emergono le caratteristiche particolarissime di questo Governo del Presidente, che è cosa tutta diversa da un pur vastissimo governo di coalizione che nasca dalle autonome trattative dei partiti.
Il Pd fa bene, in questi giorni e ore, a specificare la diversa natura delle due forme di governo.
Qualcosa di questa discussione è emerso anche nell'ultima nostra direzione regionale.
Ma pesa ancora l'amarezza per un governo "sgambettato" e l'esigenza di capire bene come sono andate le cose, al di là delle ricostruzioni giornalistiche.
In queste ore mi succede di pensare alla diversa sorte del governo spagnolo, che aveva punti di somiglianza con il "Conte bis": Psoe, Podemos, più una piccola forza di destra come Vox e partiti autonomisti.
Apparentemente una composizione ancora più problematica della nostra, che però ha retto e regge per la forza egemonica e per l'abilità tattica di Psoe e di Sanchez.
Giuro che non l'ho fatto apposta.. però ieri sera sfogliavo il numero 12 della rivista "Mondo Operaio" e leggevo l'articolo di Guglielmo Epifani sul progetto riformista della ricostruzione dell'area del centro sinistra.
Mi è caduto l'occhio su questa frase: ..."Quel meccanismo tutto nostrano del ricorso ai tecnici, che ha segnato la storia degli ultimi 20 anni: un segno insieme del limite della responsabilità politica e dell' impotenza a governare. In un sistema politico che funziona in rapporto tra funzione tecnica e funzione politica, non vive di delega o contrapposizione, ma di cooperazione e integrazione.
L'idea che un paese, di fronte alle difficoltà, debba ricorrere a un salvatore terzo, è il segno di una diserzione morale della rappresentanza politica, che si dimostra non solo incapace di governare, ma soprattutto non degna di poterlo fare e impotente".
Così, mi è cascato l'occhio!
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Creato: Martedì, 09 Febbraio 2021 09:03
Mi dispiace tanto per la morte di Franco Marini.
L' avevo conosciuto in Senato nel 2006.
Uomo davvero affascinante... con una personalità magnetica.
Come presidente del Senato faceva un po'di pasticci..
Era un sindacalista, in fondo, ma era così simpatico che gli si perdonava tutto.
Incominciò a cedere un po' dopo la morte della moglie.
Si occupava molto di fare dialogare, far lavorare insieme noi che venivamo da mondi culturali diversi.. specialmente quando si trattava di temi eticamente sensibili.
Mi piace ricordarlo in una festa di fine estate che facemmo come gruppo dell'Ulivo.
Intorno a lui si creavano naturalmente gruppi e capannelli.. si discuteva... si rideva.
Gran personaggio.. innamorato del suo Abruzzo... del suo cappello di Alpino.
Animatore anche dell' intergruppo sulla montagna.
Se ne va questa straordinaria generazione... e noi ci sentiamo più soli.