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Creato: Venerdì, 22 Giugno 2012 15:46
Ripubblico qui una mia intervista uscita martedì 19 giugno 2012 su Torino Cronaca, disponibile anche in DPF.
Anche quest'anno i cittadini torinesi troveranno a giugno e a luglio in tanti comuni della provincia le Feste democratiche: un luogo insieme tradizionale e nuovo di incontro, divertimento e confronto politico. Un modo, insomma, per stare insieme intelligentemente in un momento così duro nella vita del paese, che servirà anche a far capire la natura delle difficoltà che viviamo e il modo per uscirne.
Sen. Negri, il vento dell’antipolitica scuote tutti i partiti ma le Feste Democratiche continuano a godere di buona salute...
La realtà dimostra che questi appuntamenti davvero popolari continuano a corrispondere nel modo più democratico alle esigenze di partecipazione vera, personale e non virtuale, di tanti cittadini e di tanti lavoratori. I quali vogliono, anche divertendosi, toccare con mano come funziona un grande partito, incontrarne i rappresentanti, conoscere non solo i decisori pubblici ma i rappresentanti di associazioni e di movimenti. In sostanza, diventare protagonisti, anche solo partecipando a un dibattito, delle trasformazioni e dei cambiamenti del proprio quartiere, della propria città, dell'Italia.
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Creato: Giovedì, 21 Giugno 2012 09:57
Domenica 17 giugno, Vercelli, circolo dei lavoratori. Sotto un assolato tendone, Enrico Morando discute della crisi italiana ed europea con il Presidente della Camera di Commercio locale.
Ma l'occasione vera è un'altra: siamo tutti convenuti qui per ricordare a venti anni dalla morte il nostro carissimo amico Pier Mario Bazzacco. Ce lo ripromettevamo anno dopo anno, ma solo ora siamo riusciti a riunire quelli che con lui condivisero esperienze di vita e di militanza. Forse pubblicheremo un ricordo ufficiale. Io tengo la foto di Pier Mario vicino a quella di Domenico Carpanini: non solo compagni ma amici tra i più cari della giovinezza.
Pier Mario, una storia come adesso non ce ne sono più: figlio di operai cresciuto a Trino nella bassa vercellese, rimasto orfano a 10 anni, operaio a 13, individuato dal Partito Comunista di Vercelli per la sua precoce militanza sindacale e portato per mano, da una organizzazione che sapeva scegliere i migliori, fino alla segreteria provinciale per poi diventare assessore al comune di Vercelli.
L'ho conosciuto nel 1972 quando insegnavo alla scuola di partito del nord di Faggeto Lario e lui si distingueva per simpatia e vivacità fra tanti giovani quadri. Gli piaceva godersi la vita, gli piacevano le donne e spesso rimaneva chiuso fuori di notte.
Lo ritrovai nel 1983 al comitato regionale del PCI: scoppiava lo scandalo Zampini e lui fu subito dalla parte della chiarezza, della trasparenza e del rinnovamento. Riformista vero, popolare con il gusto della battuta salace, insieme a me cercò di dare un'onesta battaglia politica contro il consevatorismo operaista di alcuni settori del PCI piemontese.
Si distinse per una precoce battaglia federalista per l'unità e con la parte migliore dei socialisti aiutò Occhetto nel difficile passaggio del 1989.
Poi una sera ci disse che gli era capitato di sbandare in autostrada e che non vedeva più bene il guardrail. Fu l'inizio di due anni di calvario: un bruttissimo tumore di cui non si riusciva a trovare l'origine. Fino in fondo non perse il gusto unico che aveva per l'ironia e per la battuta anche su di sé e la sua prossima fine.
Il giorno prima che morisse ero andata a trovarlo in clinica. Guardammo insieme l'assalto di Elstin a Mosca, i gorbacioviani sconfitti. Ci interrogammo sulla possibilità di riformare il comunismo sovietico: con Petruccioli lui, io e molti altri avevamo sperato che Gorbaciov ce la facesse.
La figlia, che aveva solo 16 anni quando lui morì, mi ha indirizzato una lettera struggente che incomincia con: "Papà, 20 anni non sono niente".
Gli amici di sempre hanno voluto ricordare una delle sue infinite battute: quando lo nominarono assessore a Vercelli, appena trentenne, gli chiesero che titolo apporre davanti al suo nome. Pier Mario, che aveva si e no la terza commerciale, rispose metteteci "OP", operaio.