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Magda Negri

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Preiscrizioni e fantasondaggi

Week end di raccolta firme nei mercati e davanti ad Etaly a Torino: gran freddo, siamo i soliti noti, ritornano alcuni compagni passati con Vendola, ora tutti del PD.

La procedura di preiscrizione alle primarie è faticosissima, scopro che l'ultimo certificato sulla privacy rende di fatto inutilizzabili i nominativi raccolti per future convocazioni e assemblee: non sono d'accordo! Questa "superprivacy" rende l'elenco degli iscritti alle primarie uno strumento di fatto inutile. Inoltre, ritengo assolutamente indispensabile allungare gli orari di voto domenica e moltiplicare i seggi.

Firmano un prete, un artigiano, un falegname che dice di farlo per forza, per esprimersi contro Berlusconi. Il falegname mi chiede se può venire a firmare anche il suo socio, che è un militante iscritto alla Lega: non è possibile, gli dico, perché firmerebbe documenti falsi. Lui se ne va molto indispettito con me dicendomi che sono una rappresentante della sinistra settaria…

Fantasondaggi: l'iniziativa verso la terza repubblica di Montezemolo ed altri rischia di essere molto competitiva con la proposta del PD. Può toglierci facilmente 4 o 5 punti. Ho visto che Renzi nella sua chiusura ha corretto il suo anti-montismo. Bersani mantiene il solito low profile aperto a tutte le ipotesi. Vendola proclama di essere un'altra cosa. Se tutto il PD non fa una rapida conversione "filomontiana" e passa il premio di maggioranza al primo partito, nessuno potrà escludere di dover fare l'angosciosa scoperta che il premio di maggioranza andrà a Grillo.

Solidarietà al ministro Fornero

Qualche mese fa Diliberto abbracciava una manifestante che indossava una maglietta con la scritta "Fornero al cimitero". Domenica scorsa a Milano i leghisti inneggiavano a Maroni e sulle magliette verdi era scritto: "Monti e Fornero al cimitero". La convergenza degli opposti - ma poi così opposti? - allunga la lista dei morituri.

Colgo l'occasione di questo post per esprimere la mia più sincera solidarietà al ministro Fornero per le minacce alla figlia, dolorose per una madre più delle minacce ricevute in prima persona.

Obama: questa volta dovevo scommettere

Non prevedo mai i risultati elettorali ma questa volta ero sicura che Obama ce l'avrebbe fatta ancora. Nessun motivo razionale, ma davvero mi sembrava che Romney non avesse un'offerta politica più ricca e convincente, specialmente per quanto riguarda gli strati popolari.

Ho apprezzato l'intervista di Veltroni su La Stampa: un voto maturo di una nazione che si sente coinvolta in una grande impresa, che non butta via a calci i suoi leader solo perché non sono stati raggiunti tutti i risultati in cui si era sperato.

Il PD non può sempre sperare di vincere in discesa



Il caos sta aumentando. Al senato abbiamo quasi rischiato di non votare la fiducia sul decreto della sanità al governo Monti perché il centro destra è praticamente esploso e si è tentato di compromettere un decreto importante. Sentiamo gli effetti del disordine berlusconiano e della crisi del PdL, che si aggiunge a questioni locali complesse come la concessione o meno del condono edilizio per la regione Campania.
Si assommano tanti fattori che rischiano di logorare l'azione del governo. La crisi democratica evidenziata dalle elezioni in Sicilia, la difficoltà stessa del centro sinistra ci sfidano a propositi maggiori: il PD in Sicilia ha perso voti anche se Crocetta ha vinto; in Lombardia se si candiderà Albertini non sarà facile prevalere.
È decisivo che le elezioni regionali arricchiscano l'offerta politica del PD che non può sempre sperare di vincere in discesa.

Una vergogna sottrarsi al contributo di solidarietà

Ci voleva Oscar Giannino su Panorama e qualche articolo a pagina 8 o 9 di qualche quotidiano per denunciare la recente sentenza della corte costituzionale che ha annullato il contributo di solidarietà del 5% dei pubblici dirigenti sopra i 90.000 e del 10% sopra i 150.000

Uno scandalo: un cavillo ha consentito a magistrati, pubblici dirigenti ecc. di sottrarsi ad un minimo doveroso contributo di solidarietà in un momento così aspro della vita del paese. Pare che non interessi a nessuno. Vergogna.

Stipendi dei supermanager
La classifica degli stipendi dei supermanager, pubblicata su Il Messaggero del 12 ottobre 2012.

 


Per approfondimenti
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Primarie: non bene

Sarà, ma a me non sembra che le cose stiano andando bene. Tra Renzi e Bersani è una polemica quasi personale che sta superano la soglia di sicurezza, non sono consentite condizioni almeno tendenziali di pari opportunità per Puppato e Tabacci, Vendola fa in proprio limitandosi a godere tra i due litiganti.

Reciproci anatemi e quasi nessun approfondimento programmatico. La vera novità politica è che Renzi vuol fare il riformista liberal ma rottama anche Monti e la sua agenda. Qualcosa non funziona, la debolezza politica di questa posizione odora di posizionamento opportunistico.

Tutto qui?

Ottenuti i passi indietro - a mio parere sbagliati - di Veltroni e D'Alema, Renzi placa la sua furia rottamatrice e intende cambiare l'ordine del giorno: finalmente parlare di problemi. Mi auguro che anche Bersani cominci a farlo.

Caduti i personaggi simbolo della sinistra italiana, secondo Renzi il lavoro di pulizia è fatto. Mi appare chiara la finalità ideologica di buona parte della rottamazione.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
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Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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