Bisogna esser realisti
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- Creato: Venerdì, 01 Giugno 2018 06:23
La crisi italiana è tutta politica.
Si guardi la relazione del presidente della Banca d' Italia ieri.
La ripresa, pur faticosa, c è.
Ma il peso del debito non concede scorciatoie.
Il paese ha rifiutato il sentiero stretto del ministro Padoan per un impulso di rimozione e di deresposabilizzazione, come facciamo per una grave malattia.
Le cose stanno così, e spetta alla sinistra europeista e a tutti i democratici difendere il ruolo e il futuro del'l Italia.
Le cose si semplificano e il campo di battaglia si allarga.
Non so se saremo tanti o in pochi ma sappiamo esattamente cosa dobbiamo fare.
Viviamo momenti paradossali.
Forse non ci sarà il governo Cottarelli verso le elezioni e si riapre la possibilità di un governo dei populisti uniti più fratelli d'Italia.
Comunque vada si apre per molti di noi la più importante e decisiva battaglia della nostra vita politica.
Con altri sarò questa sera in Piazza Castello per difendere Mattarella dal fiume di insulti che stanno tracimando nella istituzione presidenziale.
Devo dire, in verità, che pensavo un esito più politico e più mediato.
Che motivo c'era di rifiutare la proposta di Giorgetti, quando il nome di Savona aveva evocato sia il "piano A" che il "piano B" di contestazione dei trattati e un'esplicita prova di forza sullo spread per avviare un lungo braccio di ferro con l'Europa?
In un'ottica razionale e contrattualistica, la Lega avrebbe segnato, con Salvini e Giorgetti, uno straordinario punto politico a suo favore.
Veramente egemone sul magmatico e confuso M5S.
Onestamente, e non per partito preso, mi riconosco nelle dolenti parole del Presidente Mattarella ieri sera: tutto è stato mediato, tutto è stato accettato, anche un "Conte" qualsiasi, pur di dare un Governo al paese.
Ma quando siamo arrivati al nocciolo della sfida, all' hardcore, e dalle cancellerie europea si telefonava se davvero volevamo cancellare 250 miliardi di di debito pubblico, ci si è accorti di essere sul Titanic, senza neppure l'orchestra finale.
Bisognerà spiegare molto, ed è chiaro che le future elezioni saranno su "quale Italia e in quale Europa": due destini comuni, con buona pace dei nazionalisti e sovranisti da paese che hanno, per anni e con virulenza negli ultimi mesi, fatto circolare la cattiva moneta del popolo autonomo, sovrano e giusto, contro i poteri forti e sopraffattori dell'Europa dell'Austerity.
Forse si voterà in estate, in un trapasso politico che somiglia tanto agli anni del 92/94.
Quando una fase politica si chiude, purtroppo senza esserci dotati degli strumenti elettorali ed istituzionali per rendere il consenso maggioritario del popolo in governo davvero operante.
Nei momenti duri in genere nulla viene risparmiato.
Questo senza dubbio lo è.
Mi sento di denunciare la vergognosa campagna che la stampa di destra, come Libero, Il Giornale e a stampa filogrillina come Il Fatto Quotidiano stanno facendo contro il Pd e più particolarmente contro l'area renziana del Pd accusata di tramare contro il suo stesso partito preparando una nuova scissione.
Si fanno nomi..si citano fatti..appuntamenti ..propositi.
Vergognosa diffamazione.
La mia solidarietà agli amici e compagni messi alla gogna.
Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.