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Creato: Sabato, 09 Luglio 2022 17:38
Ero rimasta stupita dalle dimissioni di massa, dalla fuga precipitosa dei ministri del governo Jhonson in Inghilterra.
Cos'era successo?
Solo per gli scandali sessuali e i party durante il Covid?
Pensavo.. esagerati questi inglesi ..
Poi un amico mi ha mandato il fondo dell'Economist dell'altro ieri.
Le accuse sono tutte politiche.
Fallimento di una politica tutta immagine e pochi fatti, inflazione alta e produttività sempre più bassa, scioperi di tutti, dai ferrovieri agli avvocati, bugie sulla Brexit.. rapporti al limite con la Scozia e l'Irlanda del Nord.
Insomma... Fallimento.
I Tories troveranno un nuovo leader e un nuovo premier, nonostante le resistenze di Boris... che sembra un piccolo Trump.
Mai visto in Europa una crisi di governo simile.
Ma le istituzioni inglesi non implodono.
Anche in Francia Macron governerà, pur avendo perso la maggioranza.
Forza del sistema elettorale e delle istituzioni francesi.
In Italia il governissimo di emergenza incomincia a vacillare sotto i colpi degli interessi partitici, dei 5S e Lega.
In nessun paese europeo come in Italia i partiti sono stati corrosi dal trasformismo e dalle indistinzioni programmatiche..
Siamo diversi.
Da noi le crisi sono multiple.
Penso con amarezza all'unico vero assalto parlamenteare a un governo in carica, nel 2014, quando il Pd e la maggioranza di allora dimise Letta e il suo governo per sostituirlo con Renzi.
Vergogna..
Letta stava ben operando e lo si poteva aiutare.
Adesso.. arriviamo allo sprint finale, con problemi e ritorsioni, senza la capacità di valorizzare il tantissimo lavoro del governo..
Scrive l' Economist: "Britain is in a dangerous state.. The time when everything was possible is over.. With Mr.Johnson' departure politics must once more become anchored to reality".
Affermazioni che valgono anche oltre la Manica.
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Creato: Martedì, 05 Luglio 2022 15:37
Anche i dati Istati di oggi parlano di crescenti diseguaglianze, specialmente nelle giovani generazioni.
In un'economia nazionale, che ha anche un forte sviluppo congiunturale, ma sulla quale gravano le ipoteche dell'inflazione da offerta delle materie prime e settori a bassa produttività.
L'incognita di una guerra che si cronicizza, in Europa rende difficile fare previsioni attendibili.
Consiglio la lettura di questo articolo, di un gruppo di giovani professori dell'Università di Milano perchè esce dal genericismo delle "diseguaglianze" e le analizza per settori professionali, inserimento nel lavoro, scuola ecc..
Emerge con crudezza che tutti i soldi che ci sono stati assegnati dal Pnrr erano motivati dalla situazione italiana, molto peggiore rispetto ai paesi del Nord Europa.
Per questo è giusto parlare di "doppio divario".