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Magda Negri

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Non si può tornare indietro ....

Confesso, come tanti altri militanti della mia generazione, di avere per lungo tempo sottovalutato i problemi ambientali... privilegiando i rapporti, conflittuali o meno, tra le classi sociali, gli Stati, le culture ecc..
Forse non era solo sottovalutazione, ma la sensazione di essere impari di fronte a problemi nuovissimi, terribilmente grandi, dovuti a forze naturali incontrollabili.
La cultura scientifica, i grandi movimenti di massa, specialmente giovanili, l'accelerazione dei cambiamenti climatici di questi ultimi anni...
Ci insegnano che è l'azione dell'uomo, lo sviluppo delle forze produttive, i tempi e i modi delle economie dei vari Stati, sia capilasti che non, a plasmare il pianeta, l'uso delle fonti fossili o alternative, la deforestazione... Insomma le basi naturali e materiali della nostra sopravvivenza.
Nostra, degli esseri viventi e del pianeta tutto.
Considero i lavori di Roma e di Glasgow positivi, pur nei loro contrasti e nelle loro contraddizioni.
Non si può tornare indietro dagli accordi di Parigi, occorre un nuovo multilateralismo, i vari continenti si muoveranno secondo tempi diversi, ma dovranno muoversi per il controllo delle emissioni di Co2 e la graduale sostituzione delle fonti fossili.
Se il tempo è ora, se il tempo non è infinito ma misurabile nell'arco di pochi decenni... Il lavoro concreto e graduale da fare sarà immenso.
Non devono essere i più poveri a pagare le batterie della Tesla.
La sostenibilità sociale, oltre che ambientale, della trasformazione sarà difficilissima.
Bella la politica, che non ci consente pigrizie, che ci pone sempre davanti problemi che nn pensavamo, o di cui nn ci eravamo ancora accorti, che ci costringe a guardare avanti e ci allontana dalle piccole schermaglie del quotidiano che affaticano anche i partiti migliori.
Spero in una grande trasversale alleanza, quella proclamata dall'ONU, per affrontare i problemi dell'ambiente, della giustizia ambientale fra popoli e classi sociali, in una parola per non entrare nel futuro disarmati.
 

Tappa a Usseaux

Dopo il cimitero rapida gita bagnatissima con mia figlia e il suo compagno a Usseaux, il noto e bellissimo paesino della Val Chisone.
Noto a tutti ma non a noi che non ci eravamo mai andati.
Oltre ai teneri murales ho scoperto una suggestiva tradizione.
Davanti ad alcune case c' è un tronco d'albero tagliato, alto quanto la porta, inciso, adornato, dedicato al padrone di casa.
E' una tradizione celtica.
Quando un cittadino diventava sindaco la comunità gli regalava un bel larice preso nel bosco e veniva piantato presso la casa del sindaco.
Quando la funzione amministrativa finiva il larice veniva tagliato e messo sulla porta di casa per esprimere rispetto e gratitudine.
Vantaggio delle piccole comunità.
Nessun simbolo sostitutivo nelle nostre città di questo antico retaggio celtico.
 

Usseaux: come arrivare e cosa vedere - Viaggi e Vacanze

Troppe le cose non chiarite..

Ha ragione Giorgio Gori.
Il perimetro del centro sinistra non può essere definito dalla vicenda del Ddl Zan.
Ma è stato un terremoto e ha lasciato macerie.
Troppe le cose non chiarite.. perché IV, che aveva materialmente coordinato il testo, a un certo punto ha deciso di non riconoscersi più... perché Letta si è mosso troppo tardi e senza effettive alleanze per un tentativo di revisione all'ultimo minuto in un Senato pronto al voto segreto..
Troppe insipienze e doppiezze per chiamarla strategia.
Ma la reazione di Letta mi sembra di assoluta sincerità e delusione, di amarezza.
Non mi sembra impossibile recuperare un percorso sul tema.. fra qualche mese.
Ma mi chiedo se con questi estremismi, strumentalità e doppiezze avremmo mai portato a casa la legge sull'aborto, dove il Pci fece capolavori di mediazioni, anche lessicali.
Ma portammo a casa un risultato storico.
 
 Coppia gay aggredita, a Palermo un flash mob contro la violenza - Giornale  di Sicilia

"I socialisti e l'Italia. Una grande storia. Conversazione con Giuseppe La Ganga"

Oggi alle h17 presso il liceo classico d Azeglio sarà ricordato Giusy La Ganga e presentato il suo libro sui socialisti nella storia d'Italia, giustamente da lui definita una grande storia.
Mi dispiace moltissimo non esserci, ma devo essere a Novara per questioni di lapidi, di fiori, di preparazione decorosa delle tombe dei nonni e dei miei genitori.
Adesso tocca a me.
Ma per farmi perdonare dai compagni e amici comprerò il suo libro.. e ci penserò su attentamente.. come merita.
 
"I socialisti e l'Italia. Una grande storia. Conversazione con Giuseppe La Ganga"
Rubettino editore.
 
I socialisti e l'Italia. Una grande storia. Conversazione con Giuseppe La  Ganga : Vullo, Salvatore: Amazon.it: Libri

Una tartaruga morta con grande dignità

Mare grosso grosso come non ho mai visto sullo Jonio.
Non piove più, ma si prepara una notte senza stelle.
Troviamo una tartaruga morta molto grande, più o meno nel posto dove faccio il bagno d'estate.
La giriamo delicatamente con un legno.
Messa diritta ha una sua dignità, non sembra una povera cosa vinta dal mare.
Mi sembra abbia dei parassiti sul carapace.
E qui inizia il faticoso percorso naturalistico.
Che farne?
Cerco su Google il telefono della stazione di studio della biologia marina, aperta ad Amendolara da 3 anni.
Trovo il telefonino di un signore, definito capostaff, che abita altrove e non si considera tale.
Mi dice che non studiano tartarughe morte ma solo vive.
Discuto un po' ma è irremovibile.
Mi rimanda alla polizia municipale.
Mi chiedono le mie generalità e vogliono sapere esattamente dove si trova.
Dicono che deve intervenire l'Asl e il veterinario che deve fare una relazione.
Dopo dieci minuti mi telefona la guardia costiera di Corigliano Calabro.. lontana almeno 40 Km.
Ancora generalità.. ma questa volta vogliono la descrizione precisa di com'era.
Ha gli occhi chiusi e neri, dico.. mi sembra che abbia parassiti sul carapace..
Con voce di rimprovero mi chiede se l' ho toccata...
Rispondo di no.
Cercheranno di trovarla e qualcuno farà una relazione.
Scienziati.. polizia municipale.. Asl.. la guardia costiera..
Chissà se è ancora lì o se l'hanno già presa...quella grande tartaruga ancora bellissima e composta.. pur nella morte.

Vediamo se la fiumara riesce ad assomigliare ad un fiume vero

Questa volta i miei compagni di viaggio si lamentano.
Marino Bus ci ha un po' ingannato.
Il viaggio verso la Calabria non è diretto.
Cambio a Milano e soste troppo lunghe in Emilia per aspettare i "clienti ".
Ma io trovo questi viaggi comunque divertenti.
In una notte si attraversa tutta l'Italia.
I prezzi sono un po' aumentati ma questo mezzo di trasporto resta il più adatto per raggiungere i paesini della costa.
Con l' aereo si resta abbandonati a Bari e ci vorrebbero altre ore.
Peccato che mi aspettano 3gg di pioggia e vento.
Restero' in casa con i miei amici.
Mai visto Amendolara con la pioggia.
Vediamo se la fiumara riesce ad assomigliare ad un fiume vero.
 

Far spazio in casa...

Allora... ho deciso di ridurre i miei spazi in casa.
Ritorno a vivere in una dimensione più raccolta, come quando ero ragazza e non c'erano con me Fedra e la mia mamma, con le quali ho felicemente convissuto tanti anni.
E' rimasto solo Bart.. ma anche questa dimensione si è ridotta.. perché prima i gatti erano 3.
Sommersa da documenti, libri e riviste per i quali tutti sarà difficile trovare posto, cerco di organizzare una specie di loft/biblioteca riducendo al minimo tutte le altre funzioni.
Piccolo problema: ho decine e decine di bellissime riviste di arredamento e giardinaggio che davvero non riesco a buttare nel bidone della carta da riciclo.
Li ho impacchettati ordinatamente.
A chi li posso regalare?
A chi può far piacere dare un'occhiata, prendere un'idea.. e magari poi disfarsene?
Mi separerei volentieri da loro in questo caso.. dopo averle sfogliate ed ammirate tante volte.
 

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Appuntamenti

Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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