l'Unità, 15 luglio 2007 - TANTO RUMORE PER NULLA -di Enrico Morando
Passi per l'Afghanistan e lo scalone. Se nella maggioranza che sostiene il governo Prodi c'erano - o ci sono - insanabili contrasti sulla collocazione del Paese nella lotta al terrorismo internazionale o sull'esigenza di innalzare l'età di accesso al pensionamento per chi non svolge attività usuranti, è inevitabile che questi contrasti - a stento celati nelle centinaia di pagine del programma dell'Unione - emergano al momento delle scelte in Parlamento.
Ed è inevitabile che ciò avvenga drammaticamente - e con il consueto codazzo di spettacolarizzazione - nell'Aula del Senato, dove la sconfitta elettorale dell'Unione - quasi duecentomila voti in meno - ha determinato i rapporti numerici che tutti ormai hanno imparato a conoscere. Che però Governo e maggioranza scelgano coscientemente di appendere la loro esistenza all'approvazione o alla reiezione di norme del tutto insignificanti per la totalità dei cittadini italiani, questo non può e non deve passare sotto silenzio, né essere accettato come cosa «normale».