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Magda Negri

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Impegni familiari  mi hanno impedito di partecipare al meeting di Bersani a Roma. Ho bucato anche il gay pride a Torino. Ma da entrambi gli eventi  ho ricavato spunti. Bersani ha sterzato programmaticamente sul sociale: attacca Berlusconi e minimizza la crisi.  Peccato, si può attaccare il Cavaliere, senza minimizzare la crisi. Il dibattito del Gruppo Pd al Seato  ha mostrato un approccio più ricco e complessivo, per fortuna. Così- come fa il Segretario - serriamo le fila, ma non allarghiamo il consenso. Sul Pride non ci resta che constatare che gli anni passano, ma le questioni  non evolvono: l'impotenza legislativa del centosinistar ee del centrodestra  lasciano le cose invariate, mentre la crucialità di questa  costellazione di diritti  appare carsicamente nell'opinione pubblica, incattività dall'emergenza dei problemi economici.

Anche la vicneda della Fiat a Pomigliano merita una riflessione. Bisognerà leggere a fondo l'accordo e non banalizzare nula. nessuna analogia con l'80. Qui si vuole avviare una produzione e non chiudere. . Ma possiamo accettare come dice oggi Scalfari su Repubblica che inizi un'epoca "Dopo Cristo" e che la globalizzazione  porti a una compressione dei diritti e delle condizioni dei lavoratori, perché la classe operaia occidentale cede progressivamente sotto le regole della globalizzazione?  Perché ciò non accade in svezia, in Francia o Germania? Forse le condizioni degli operai in questi Paesi non sono comparabili  in termini di qualità della produzione con l'Italia e dei diritti della classe operaia italiana?

 

Segnalo l'articolo di Caldarola su Il Riformista, sullo iato fra popolo rosso e viola, di domenica 20 giugno.  La borghesia e il ceto intellettuale diffuso diventano avanguardia dei diritti,  ma i diritti dei lavoratori  non trovano ugualmente protagonista l'opposizione e rischiano la retrovia radicale. Mi pare un nodo essenziale, quando si parla del Pd come soggetto politico in grado di abbracciare  il campo dei diritti e dei doveri e delle proposte politiche realistiche.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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