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Magda Negri

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Giovedì 19 aprile 2007 – ore 15.00

 

C’è uno spicchio di spazio vuoto fra le spalle di due cameraman (uno c’è addirittura salito sui banchi davanti a me – nel settore ospiti, l’univo dove ho trovato posto) e vedo nitidamente il profilo di Berlusconi, che da circa un quarto d’ora non smette mai di parlare. Tutti intorno a lui, tutti a correre in quell’angolino sotto il palco, a sinistra, dove Berlusconi fa finta di uscire, e invece parla a raffica.
Domani saprò dai giornali cosa ha detto.
Piero ha finito la sua bella ma non nuova relazione (ha scelto di marcare la necessità del progetto ed l’appello all’unità, insistendo sul ruolo dell’Assemblea Congressuale come soggetto di monitoraggio del processo) e la sala quasi si svuota.
I primi interventi scivolano via. Luciano Vecchi “spara” un’immensità di presenze dei partiti socialisti europei e non solo.
Andrea Papandreu, Presidente dell’Internazionale socialista, dice che la globalizzazione a senso unico e ripete più volte “noi possiamo” fermare le epidemie, le repressioni, cambiare la storia. Il PD è nella comunità di quelli “che non si rassegnano”.
Discorso classico. Esorta all’unità e ad osare per il nuovo progetto politico.
Mai testimonial più autorevole poteva essere usato all’inizio del congresso. Schultz, Presidente del PSE, non sarà al suo livello. La scenografia è bellissima, ardita e catturante, con cui il caleidoscopio che gira dolcemente e incessantemente dietro il palco.
Quando Piero ha finito, Mussi e Salvi, in piedi sul palco, non hanno applaudito. E così hanno già detto tutto.

 

segue....


Ore 21.00

Incredibile e facile successo alla Commissione Politica. Partendo dal documento “Cento Passi” di esponenti veltroniani e di molti sindaci (un po’ anticipato da Cofferati nel suo intervento) e dalle analisi di Roberto Gualtieri e da molti noi “liberal” presenti in  Commissione, si arriva alla cmune decisione di proporre un metodo di elezioni per liste locali aperte dalla prossima assemblea costituente. Fantastico! Il Segretario di Bologna, i toscani, molti giovani delegati danno contributi essenziali. Fantastico e facile, troppo facile. Il presidente della Commissione Luciano Violante asseconda e annuisce. Mai battaglia fu più facilmente vinta, senza essere stata proclamata, senza trovare avversari. Finora.

Venerdì 20 aprile, h. 10.30

Alla Tony Blair l’intervento di Morando è stato (nell’arco brevissimo di dieci minuti) una frusta riformista.
“Noi vogliamo cambiare un Paese che: …”
E giù la lista dura e immutabile dell’elenco dei conservatorismi che fanno la Costituzione materiale del nostro Paese. Bravo Enrico. E’ stato l’intervento più a sinistra di tutto il congresso. Probabilmente lo resterà.


Amici e compagni, comprate oggi “Europa”. Ci sono i commenti più sensibili e “intriganti” alla nostra giornata Congressuale e un bel dossier teorico “Idee per il partito”.
Sembra incredibile, ma la ragazza, giovanissima e bellissima, delicata come una miniatura, che parla velata, è il Vice Presidente del Parlamento Afgano. La applaudiamo ripetutamente, ma forse con un filo di superficialità, in fondo fa spettacolo tutto. Ci parla di bimbi morti di tubercolosi (ma si fanno la vaccinazione….) più numerosi dei morti per le mine, di 160 donne che si sono bruciate vive in una sola provincia per sfuggire alle angherie famigliari, di bambini che i talebani sottraggono alle famiglie troppo povere con il pretesto di inviarli alle madrazze, ma in verità sfruttarli sessualmente e venderli.
Lei non esce dal meccanismo delle quote, dice di aver superato una dura competizione con i maschi, per essere Vice Presidente del Parlamento.
Strane e belle cose avvengono – anche grazie alla presenza Onu – stanno avvenendo nell’ex barbarie dell’Afghanistan, prima in mano ai talebani.

h. 11.30

Stiamo aspettando l’intervento di Mussi. Sappiamo già tutto e, a parte l’emozione c’è una curiosità razionale per la prospettiva strategica che cercherà per sé e il suo movimento. Morando aveva tratteggiato il ruolo dei liberal-socialisti nel Pd, a vocazione maggioritaria. Che dirà Mussi dei socialisti più conservatori fuori da un contenitore maggioritario? Solo di questo dovrebbe oggi parlare. E’ utile anche per noi.

h. 11.40

Hanno preparato uno “stacco” degno di Veltroni.
Un bellissimo filmato composto da film degli Anni ‘50 e ‘60, Sordi, Gassman, etc. etc. sulla realtà italiana dalla Liberazione ai primi Anni ’60. Vite nostre, emozioni struggenti.
Non dei giovanissimi ragazzi che poi, seduti ad emiciclo intorno a Renato Zangheri, ascoltano una breve lezione problematica di Antonio Gramsci.
Altri pensieri e un linguaggio storico che cattura abbastanza l’attenzione dei delegati.
Ottima la regia del Congresso che deve però fare i conti con le dimensioni un po’ caotiche del Palazzotto, il gran numero di invitati, addetti stampa.
“Il moderno Principe contro gli oligarchi”, il pericolo del parlamentarismo, il Partito che rinuncia a una stretta identificazione di classe…
Grazie Prof. Zangheri.

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Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
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Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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