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Magda Negri

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Se fossi Berlusconi a questo punto non saprei davvero cosa fare.

Non tanto e non solo per la pesantezza della sentenza Ruby, che per altro è al primo grado di giudizio (chi ha detto che le sentenze non possono essere valutate e giudicate) quanto per il fatto che tra quattro o cinque mesi la cassazione quasi certamente confermerà gli anni di pena e di interdizione dai pubblici uffici per il processo Mediatrade.

Non orge private, ma fatti pesanti di truffe e evasioni fiscali. Su Berlusconi incombe l'ombra di Craxi. O si autoesilia o si fa processare con le conseguenze inevitabili (la giunta per l'autorizzazione a procedere del Senato sarà costretta a ratificare le decisioni della Cassazione e lui decadrà immediatamente da senatore) oppure determina un crack istituzionale imponendo le dimissioni di tutti i senatori e deputati del PDL e procura - da vittima e martire - elezioni anticipate.

Situazione difficilissima per il Governo, che fa fatica a realizzare quello che Ricolfi in un recente articolo su La Stampa chiamava il minimo comune multiplo, cioè le cose utili e difficili da fare che una grande coalizione può fare e un singolo partito no.

Mi sembra che si stiano preparando tempi eccezionali, al di là del congresso del PD che continua a languire.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
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Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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