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Magda Negri

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Ieri si è tenuta la direzione regionale PD. Fassino ha tenuto una bellissima relazione di vasto respiro storico sui problemi internazionali abbracciando il periodo che va dagli anni 80 ai nostri giorni, senza nascondere le radici delle problematicità attuali, il rapporto sbagliato tra USA e Russia dopo il 1989, la cronicità della questione israelo palestinese, la sottovalutazione del fenomeni dell’Isis, l’impotenza dell’Europa a fare fronte comune sulle questioni della difesa e della politica estera.

Sono molto d’accordo con lui, aggiungerei solo, dal momento che non ci siamo soffermati sulla stretta attualità, che la posizione del governo italiano non può restare quella che è. Certo siamo specializzati nell’intelligence preventiva e l'Europa dovrebbe ascoltarci quando chiediamo un coordinamento unitario della stessa. Ma la divisione della coalizione dei 65, il ruolo riconquistato dalla Russia, l’autorizzazione del consiglio di sicurezza dell’ONU a fare tutto ciò che è necessario per sconfiggere l’Isis richiede una marcia in più.

Non possiamo solo dolerci degli errori fatti in Iraq. Dopo il voto del parlamento inglese, dopo che sarà oggi seguito dal voto del parlamento tedesco, con l’Isis ormai a Sirte penso che il governo Italiano dovrebbe autorizzare interventi almeno simili a quelli della Germania. Sollevare l’esercito francese da alcuni teatri africani, accompagnare senza bombardamenti le azioni dei caccia francesi e inglesi con finalità di ricognizione aerea. Probabilmente la nostra marina sarà ora più impegnata nel pattugliamento di fronte alla Libia. Spiace dover dare ragione a Berlusconi che nell’intervista di Ieri al corriere ha scritto realisticamente che altri non faranno la guerra per conto nostro. Dura lex sed lex.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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