header

Magda Negri

header

No, non mi ha convinto Renzi ieri sera da Fazio, quando ha parlato del Referendum. Ha scelto la via facile del populismo “light”: via 300 politici, meno soldi ai consiglieri regionali, meno poteri alle Regioni che hanno fatto propaganda turistica ognuna per sé anche in Cina, più potere allo Stato centrale, basta con il pingpong  delle leggi tra Camera e Senato.

Insomma, una bella ramazza sulla politica com’è oggi in Italia. Su questo terreno già aveva perso Berlusconi nel 2006 che aveva proposto una riduzione più intensa del numero di deputati e senatori.

Non ha detto la ragione principale e unica per la quale dobbiamo fare il referendum: una sola Camera che dà la fiducia rafforza il Governo e lo stabilizza, perché il Senato è sempre stato, con i premi regionali, la fossa dei leoni dell’instabilità. Più forza al Governo, più rispetto del voto dei cittadini.

Come diceva Prodi a proposito della “democrazia decidente”, ogni referendum è questo o è una stupidaggine.

Cerca nel sito

Podcast

Appuntamenti

Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

Leggi tutto...

Videoblog



Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

Ultime da Facebook

Il mio partito

Partito Democratico