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Magda Negri

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Riportiamo il documento presentato da

Mercedes Bresso, Sergio Chiamparino, Sergio Soave, Angela Migliasso, Umberto D'Ottavio, Andrea Giorgis, Matteo Francavilla per la lista Federalismo equità e merito con cui appoggiano Veltroni candidato  per la segreteria del Pd

FEDERALISMO, EQUITA’ E MERITO
Walter Veltroni ha indicato con lucidità i principali problemi che affliggono il nostro Paese, le ingiustizie che lo attraversano e le scelte che dovranno essere compiute per cercare di porvi rimedio. I valori che dovranno orientare l’azione politica del Partito Democratico sono quelli della giustizia, dell’inclusione e della libertà: l’Italia che noi vogliamo è un' Italia capace di assicurare a ogni persona le condizioni materiali e spirituali per poter condurre una vita libera e dignitosa. L'Italia che noi vogliamo è anche perciò un paese nel quale le capacità e i meriti (dei singoli individui e delle formazioni sociali, tra cui anche le imprese) vengono riconosciuti e valorizzati in tutti i settori: in quello culturale, in quello politico e in quello economico.  
Noi ci riconosciamo in questo documento.

segue.....


In una Italia tuttora segnata da profonde differenze strutturali e territoriali, a nostro avviso, per meglio realizzare gli obiettivi di sviluppo e giustizia che il Partito Democratico si propone di raggiungere è necessario muovere da una attenta considerazione di quelle che sono le specificità e le esigenze locali. Una attenta considerazione delle peculiarità locali è possibile solo se il Partito Democratico, pur senza mettere in discussione il proprio carattere nazionale, saprà darsi una struttura realmente e autenticamente federale, capace di interpretare e rispondere ai bisogni dei territori. Il Partito Democratico dovrà perciò essere un partito che riconosce un significativo grado di autonomia nella forma organizzativa, nella selezione, nella formazione e quindi nel rinnovamento della classe dirigente locale, nello Statuto e nei finanziamenti. In tutto il Paese il partito democratico dovrà praticare il principio “una testa un voto”; dovrà essere radicato sul territorio; dovrà avere un sistema di finanziamento trasparente e pubblico.

L’autonomia della politica, a nostro avviso, presuppone l’esistenza di partiti capaci di organizzare la partecipazione, traendo da essa la forza e la legittimazione per governare il Paese. Senza partiti strutturati e radicati nel territorio, non vi è infatti possibilità di partecipazione dei cittadini e quindi di democrazia.
 

  Il Nord è il luogo più esposto alle sfide della globalizzazione sia sul piano della competizione economica che dell’inclusione sociale. Il Nord pone perciò alla politica delle domande che interessano il futuro dell’intero Paese. L’alta velocità, ad esempio, è necessaria per consentire, non solo al Nord, ma all’intero Paese di crescere e di misurarsi con la grande sfida dell’integrazione europea.

La realtà del Nord non va in una direzione sbagliata con cui bisogna misurarsi solo perché non se ne può fare a meno. Bensì è una società che cammina nel verso giusto, quello della modernità e dell’apertura, e che presenta insieme le potenzialità e le contraddizioni indotte da queste sfide che devono essere governate per far crescere l’intero Paese.
Il Centro Sinistra, come si è visto nelle recenti elezioni, stenta a dare risposte politiche, perché, complessivamente parlando, i partiti che lo raffigurano trasmettono un messaggio che riflette più il percorso fatto che quello da fare, più il passato che il futuro.


Il PD deve saper rispondere a questo bisogno di cambiamento della politica. Esso deve dar vita a una politica nuova, che sostenga anziché frenare il dinamismo della società. Una politica improntata sia a requisiti di efficienza e di efficacia, vale a dire produrre i risultati attesi con l’impiego ottimale delle risorse disponibili nei tempi previsti, sottolineando che in una società sottoposta alla sfida globale il tempo non è una variabile indipendente bensì, spesso decisiva; sia a requisiti di trasparenza e responsabilità, cioè alla capacità di rendere conto di fronte alla propria comunità degli atti e delle decisioni assunte. Da qui nasce l’esigenza di uno Stato federale, e di un sistema fiscale federale, improntato alla cooperazione tra le regioni. Un assetto federale, quindi, non per spezzettare, frantumare e dividere il Paese, né per consolidare o aumentare le disuguaglianze tra nord e sud, ma per avvicinare la decisione politica al luogo in cui si manifestano i bisogni; quindi per semplificare, sburocratizzare, far costare meno il processo decisionale. Un federalismo fiscale capace di contrastare l'evasione e perciò di chiedere a tutti i cittadini e a tutte le imprese di concorrere in maniera equa alla spesa pubblica necessaria per sostenere lo sviluppo e garantire i diritti.
 Questa è la nuova politica che serve al Nord perché serve all’Italia. Una politica riformista tesa ad un modello sociale efficiente ed inclusivo, alla valorizzazione delle persone, ad iniziare dai giovani e dalle donne, che non condanni loro alla precarietà, potenziando la formazione, promuovendo il merito, ridisegnando il welfare, promuovendo diritti e riaffermando i doveri. Una politica attenta a come è cambiato il tessuto economico e produttivo del Nord e a come è cambiato il mondo del lavoro. Una politica di difesa della sostenibilità ambientale, e della piena valorizzazione delle risorse naturali, che sappia dire “SI’” ad un nuovo patto fra scienza, tecnologia e ambiente. Sapendo che lo sviluppo economico oggi non può fare a meno della difesa dell’ambiente. Una politica che investa sulla risorsa immigrazione, favorendo l’integrazione in un quadro di pieno rispetto della legalità, base per una convivenza civile che garantisca la sicurezza di tutti i cittadini.

Su questa base riteniamo necessario costituire in Piemonte una lista che appoggi Walter Veltroni per la segreteria del PD e che porti all'Assemblea Costituente le forze, le intelligenze, le esperienze del Piemonte. Questa lista la vogliamo chiamare “Federalismo, equità e merito”.

 

Sergio Chiamparino
Mercedes Bresso
Sergio Soave
Umberto D'Ottavio
Andrea Giorgis
Matteo Francavilla

 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
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Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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