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Magda Negri

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L’Unione, su un ordine del giorno promosso da Calderoli sulla base Usa di Vicenza, è stata battuta con 152 voti a favore, 146 contrari e 4 astenuti. I quattro sono tre diessini (Gavino Angius, Paolo Bodini e Massimo Brutti, due su tre promotori della terza mozione al congresso) e un diellino,Domenico Fisichella. Tra i sei che hanno disertato le fila dell’Ulivo al momento del voto, c’erano sia diniani, sia prodiani. Assenti  anche cinque su sette senatori a vita (Andreotti
ha votato con la Cdl, Colombo contro) e quello all’Estero Pallaro. A favore della mozione della Cdl hanno votato anche il senatore prodiano Natale D’Amico e  Sergio De Gregorio.

L’ Unione ha solo successivamente presentato la sua mozione -con gli esponenti della Cdl che al momento del voto sono usciti dall’aula chiedendo le dimissioni del Governo- approvata per alzata di mano.

La sera prima era stato elaborato un altro odg, poi ritirato perché ritenuto troppo blando da Verdi e Prc, che chiedevano d’inserirvi  un passaggio, come poi è stato, sulle servitù militari. Risultato? Il Governo senza maggioranza sulla politica estera, al Senato.

Dovunque stia la responsabilità, al Senato la strada è  in salita.. ….

 

Resoconto intervento Ministro Parisi su Base di Vicenza del 1^febbraio

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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