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Magda Negri

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Sabato sera ho partecipato al concerto al Conservatorio di Torino in celebrazione del sessantesimo della Taurinense che dal 1952 in poi ha progressivamente riassorbito molti importanti reparti alpini.

Sono stata l'unica parlamentare presente (obblighi d'ufficio, facendo io parte della commissione difesa) ma certo la Taurinense è nel cuore di tutta la città di Torino.

I rappresentanti dei comandi dell'esercito sono un po' preoccupati relativamente alla prossima riforma del ministro Di Paola. Si sta già facendo il conto dei comandi territoriali che saranno accorpati o aboliti.

Il nuovo generale delle Taurinense, però, mi sembra avere altre preoccupazioni. Abbastanza giovane, abruzzese, serissimo, riservato, sembra abbia quasi  pudore ad aprire la serata ricordando la gloriosa vicenda della Taurinense. Riassume tutto nella formula "dovere". 

I giovani alpini hanno organizzato magnificamente la serata. Cosa un po' inusuale per l'esercito, raccolgono fondi per allestire una mostra sulla storia della brigata e si preparano a partire. Ad ottobre, infatti, la Taurinense sarà in Afghanistan, ad Herat, comandata da questo giovane generale. Lui pensa che sarà una delle ultime missioni. Io gli esprimo stupore per la mancata reazione talebana all'incendio dei corani e alla follia omicida dei Marines dei corpi speciali.

Parliamo di molte cose, dei rischi della la missione, della sicurezza dei mezzi, della copertura aerea delle truppe. Mi sembra molto consapevole e dice che, facendo i salti mortali, l'addestramento è stato efficace e i nostri giovani soldati sembrano ben preparati. È convinto che ora gli afghani debbano essere pienamente responsabili del loro destino, non si può fare di più. È abbastanza fiducioso sulla possibilità di tenuta democratica dell'Afghanistan e della possibilità di un processo di pacificazione nazionale. Mi riprometto di tornare a salutarli alla partenza.

Poche ore dopo il nostro colloquio ci sarà l'assalto al parlamento afghano, la vendetta dei talebani estremisti e la riapertura di una pagina drammatica.

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Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
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Presiede: Magda Negri

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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