Inaugurazione dell'anno giudiziario- 27 gennaio 2007
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Ma non c’era- ribadisco – l’ampiezza di valutazione politica del Presidente Mancino, che- credo- proporrà alla magistratura italiana una stagione nuova.
Particolare triste e folkloristico: il coordinamento dei comitati spontanei torinesi distribuiva un volantino sui problemi della giustizia e dell’ordine pubblico dove, accanto a proposte condivisibili, come quella di prevedere pene più severe per chi si brucia i polpastrelli per impedire controlli sulle impronte digitali, incredibilmente si accusava la classe politica di distrarre l’opinione pubblica con diatribe lontane dalla sensibilità popolare quali i Pacs. O il doppio cognome per i figli.
Bell’esempio di come si possa fare la faccia feroce, perdendo credibilità. Non avrei mai immaginato simili manifestazioni di bieco conservatorismo da parte di soggetti che hanno organici rapporti con il mondo della sinistra.
Infine, una nota di costume: in una platea quasi tutta anziana e maschile, nella scenografia di un cerimoniale dal ritualismo a tratti obsoleto, tre donne magistrato spiccavano, nella loro immobile posa, sedute come su un trono, incorniciate dal rosso delle toghe.