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Magda Negri

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STATUTO del Partito Democratico del  PIEMONTE

“DALL’ASSEMBLEA DEL PD PIEMONTESE UN MODO NUOVO PER ELEGGERE IL SEGRETARIO REGIONALE”

 Oggi a Borgaro Torinese, nel corso dell'Assemblea regionale del PARTITO DEMOCRATICO del Piemonte, è stato approvato l'emendamento promosso dal senatore Mauro Marino e da me con cui si afferma il principio che ad ogni candidato segretario regionale alla guida del partito possa essere collegata una sola lista.

 “Una grande vittoria  con cui in Piemonte il segretario regionale del Pd potrebbe essere eletto in modo nuovo. Un emendamento con cui diciamo no alle divisioni, non sempre espressioni di una vera scelta programmatica, ma di spinte di gruppi di potere. Una vittoria con cui si dice no ai patti oligarchici e no all’ ammasso confuso di liste eterogenee e bloccate”. “Si potrà finalmente lavorare  perché le diverse pozioni politiche si integrino realmente garantendo il pluralismo, ma senza indebolire  il ruolo del segretario. Un importante successo cui si aggiunge il fatto di avere ottenuto che ogni elettore possa eleggere  i delegati all’Assemblea Regionale  esprimendo il  voto per una lista e  due preferenze, una per un  uomo e una per una donna”.

Leggi tutto e trovi l'emendamento...

 

Emendamento (Marino-Negri) alla proposta di Statuto Regionale del Partito Democratico
 
 
 
L'elezione del segretario regionale del PD, al pari di quello nazionale, è il momento centrale della vita del partito. Le modalità con cui si elegge il segretario segnano un elemento di forte innovazione rispetto alla tradizione dei partiti.
 
In questa innovazione conta la leadership e la responsabilità personale ( art 7 dello s.r.: Il segretario regionale rappresenta il partito … e risponde dell’azione politica e propositiva).
 
Questa innovazione è dettata dall'esigenza di poter efficacemente governare il partito in una società complessa in cui contano chiarezza e rapidità nell'assumere le decisioni.
 
Affinché l’azione di governo e di rappresentanza del partito si svolga nella maniera più efficace possibile il segretario non può essere perennemente sottoposto a defaticanti mediazioni tra le diverse componenti del partito ed è necessario che la maggioranza che lo elegge sia la più compatta possibile in merito ai contenuti dell'azione politica.
 
E’ essenziale che il segretario rappresenti e applichi un programma politico ed istituzionale omogeneo, il cui contenuto rappresenti in modo concorde ed unitario la maggioranza che lo elegge.
 
Perciò si è scelto per la sua elezione un itinerario in due fasi ( art 11 s.r. ). Nella prima, interna al partito, si scelgono tre candidati. In questa fase ciascun candidato si assume la responsabilità di presentare una propria piattaforma politica che dovrà far valere tra tutti gli iscritti.
 
Questa piattaforma politica che si affinerà nel corso della convenzione, sarà quella con cui, poi, si presenterà al più ampio pubblico dei suoi elettori ( Iscritti al partito ed elettori iscritti all'albo).
 
Ciò, ovviamente,  implica che lo faccia con una lista di candidati per l'assemblea regionale coerente con il suo programma e non con più liste che renderebbero, poi, più problematica la sua azione politica costringendolo a una doppia mediazione prima fra le componenti che lo hanno sostenuto e poi con le altre componenti di minoranza.
 
Per cui si ritiene indispensabile una correzione dell'art 11 comma 4 della proposta di Statuto Regionale e si propone il seguente emendamento: sostituire alla dizione "…liste di candidati …" la dizione  "… una lista di candidati …".

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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