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Magda Negri

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La campagna elettorale che sta per finire...

Materiale praticamente tutto distribuito.
Email e telefonate praticamente quasi tutte fatte....
Domani tutti i circoli del Pd aperti e volantinaggi continui fino alle ore 19/20.
Per i candidati e per chi l'ha fatta, questa campagna elettorale è stata molto dura e faticosa, segnata da un clima pesante, di ostilità reciproca.
Certe volte sembrava di combattere nel fango.
Leggiamo che moltissimi sono indecisi, a poche ore dal voto.
E mi chiedo per quale motivo si possa ancora essere indecisi.
O si sceglie di continuare questa specie di equilibrio del terrore, che è la cifra distintiva del governo, e si scommette su un'Europa più chiusa e xenofoba, o si sfida il futuro possibile.
Ho visto tantissime persone, tantissimi volti, e ho sentito tantissimi commenti.
Perlopiù reticenti, dubbiosi, o segnati dallo sconforto.
Quelli convinti a sinistra erano molto orgogliosi di esserlo e di esserci.
Forse il Cattaneo tra pochi giorni ci dirà invece che c'è stato travaso molteplice di voti e inattesi sviluppi.
Ma a me sembra, alla fine di questa campagna elettorale, che gli eserciti siano fermi sulle loro colline.
Suor Giuliana Galli, vice presidente della Compagnia di San Paolo, che ho incontrato di fronte al Salone del Libro ci ha detto, con grande serenità intellettuale, che ciò che conta è il "posizionamento", e che il Pd si è nettamente posizionato dalla parte giusta della storia in questa contesa politica.
E che tanto poteva bastare.
Concordo con Suor Giuliana Galli.
 

La palude di un populismo violento

Sono fatti tra di loro non commensurabili.
Ma la cerimonia disertata dal sindaco di Palermo, per il ventisettesimo anniversario della strage di Capaci, non ha potuto essere unitaria.
Il comizio di Casa Pound a Genova, e le conseguenti reazioni di settori militanti dell'antifascismo...
Gli striscioni fatti togliere e la professoressa sospesa...
La condanna a morte di Radio Radicale da parte dei grillini...
Compongono un clima di profonda sofferenza sociale, dove le forze politiche di governo non riescono ad esser guida e mediazione, ma fomentatrici di discordia e di quotidiana provocazione.
Questa sera Di Maio è arrivato al punto di intimare a Salvini di non dire stronzate.
Linguaggio da bar.
Da compagni di merende.
Da saltimbanchi della politica e approfittatori della cosa pubblica.
No so se il governo continuerà e non è neppure la questione più rilevante.
Quello che ferisce la vita degli italiani è il paradosso di un governo innaturale.
L'esibizione volgare del potere per il potere.
Il blocco dell'iniziativa politica, a fronte dell'aggravarsi della situazione economica, di cui tutti sanno, che tutti temono, ma di fronte alla quale fuggono come conigli cercando sentieri laterali e armi di "distrazione di massa".
Il mio amico Claudio Petruccioli è solito dire che l'Italia è un paese dalla democrazia molto difficile.
Ci sembrava di avere imboccato un autostrada di sicura democrazia dell'agire politico, fondato sull'alternanza di soggetti politici portatori di programmi diversi, ma siamo invece finiti nella palude di un populismo stagnante, che è però sgorgato forte dalle vene profonde del paese.
E' responsabilità della sinistra democratica non averlo capito in tempo.
 
n averlo capito in tempo.
 
 

Domani si continua. Fino all'ultimo voto.

 
Eccoci qui, Corrado Tizzoni ed io, un pò stravolti, dopo quasi 3 ore di presenza al mercato di Corso Sebastopoli.
Festeggiamo anche noi Santa Rita con un bicchiere di vino e un Campari.
Gli unici a non sapere che oggi era la festa di Santa Rita!
Per cui, dalla chiesa vicino al mercato, continuavano ad uscire frotte di mature signore con tante rose in mano.
Noi, i volantini, le signore con le rose, i ragazzi indiani con fasci di rose in aggiunta....
Il tutto a comporre un'atmosfera un pò surreale ma comunque festosa.
Certe volte ho l'impressione che la gente abbia tirato giù una tenda, per non pensare.
Un signore della Valle d'Aosta, ostinatamente ripeteva che non poteva votare candidati del Piemonte perchè lui aveva un altro collegio elettorale.
Una signora di Chivasso diceva che non poteva votare alle Europee perchè non era di Torino...
Surreale!!
Abbiamo fatto "lezioni" con il fac - simile generale del partito, sulle tecniche di voto.
 
Però per tutta la mattina, con metodo arrogante e prevaricatore, il mercato è stato assediato dalla presenza del grande camion di Rosso, che con un nastro inciso invitava tutti i cittadini non di sinistra a votare la Lista della Meloni e lui stesso.
Contro ogni norma ha sostato per ore, spostandosi solo per pochi minuti, ma nessun vigile è intervenuto.
Ho visto con soddisfazione che creava fastidio tra gli avventori del mercato.
 
Domani si continua con il Flash Mob davanti al Comune di Torino per Radio Radicale e con una presenza in centro, spero che saremo molti.
 
Domani si continua. Fino all'ultimo voto.
 

Radio Radicale, l'appello di Giachetti dall'ospedale: "Non spegnete la speranza"

Grande Roberto Giachetti - radicale per sempre - che fa quello che può, mettendo a rischio la sua salute per l' enormità che si sta consumando contro Radio Radicale.
Vergognosa complicità dei bravi ragazzi, pecore ubbidienti, dei 5S.
A Torino che si fa?
Dove ci troviamo? 
 

Insistere. Non perdere tempo.

Insistere.
Non perdere tempo.
Farsi vedere in giro sereni.
Oggi pomeriggio con Piero Borla improvvisiamo la nostra terza "passeggiata per l'Europa" in centro.
Il modulo funziona: Piero Borla è bravissimo a interpellare anche i clienti dei dehors.
Il materiale viene accolto tutto sommato bene.
Ci ringraziano anche.
Molti non sanno come si vota.
Confusione sulle preferenze.
Una raffinata signora dice che la tv non fa chiarezza sulle modalità di voto.
Tanti talk show, ma poche indicazioni.
Non sono ci avevo fatto caso.
La barriera di Lingotto e Mirafiori, a poche ore e chilometri di distanza, sembra lontana.
Ma non bisogna essere Max Weber per capirne le ragioni...
 
 

Dura..molto dura

Difficile difficile..
Il mercato di Via Onorato Vigliani resta un luogo molto ostico.
Io e Giancarlo Gallo questa mattina abbiamo sintetizzato le seguenti valutazioni.
Grande astensionismo..nessuna critica esplicita alla politica del governo.
Gli elettori 5S sono tenacemente convinti che sono bravi ragazzi, onesti, volenterosi, cui viene impedito di governare...
Il popolo che vota Salvini è feroce contro di noi.
Basta poco per cambiare voto.
Incontro 3 anziani operai Fiat che non ci voteranno perché il tesserino per viaggiare gratis, se invalidi, ha cambiato le soglie di invalidità.
Con il 50% adesso si paga.
Ora sembra ci vuole il 67%.
Hanno moglie ottantenni che - dicono - adesso si muoveranno molto meno.
Le periferie non si sono riconciliare con il Pd.
La crisi morde ancora e la colpa è tutta di quelli che c'erano prima.
Dura..molto dura.

"Tira e tasi"

Il governo tiene o la corda si sta spezzando?
I popolari europei assorbiranno almeno parte delle spinte populiste di destra?
Sergio Chiamparino è davvero testa a testa con Alberto Cirio?
Tormento spesso i miei partner politici di questa campagna elettorale..
Vi riporto il monito del mio amico Piero Borla :"In questo rush finale bisogna fare come gli artiglieri di montagna:"Tira e tasi"."
E noi tiriamo e siamo Alpini!
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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