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Magda Negri

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Modalità Zen "On"

La mia linea di condotta dall' inizio della tardissima fase congressuale é sempre stata quella di non dire mai nulla contro le mozioni che non voterò per rispetto assoluto delle ragioni dei loro sostenitori.
Non tutti fanno così, ma lo considero un esercizio vano.
Non porta un voto..non sposta un' opinione ma deposita molto malanimo per il futuro.
Ho ascoltato tutta la Convenzione.
Mi ha deluso Timmermans..i relatori hanno brillantemente ribadito le ragioni politiche delle loro mozioni.
Buona l' idea di Calenda di offrire alla firma dei gazebo il suo manifesto.
Geniale Giacchetti che inaugura le primarie a Danzica.
Un vero radicale.
Ma indietro non si torna, anche se la nuova via sarà piena di contraddizioni.
Direi che vince Zingaretti, che é più dentro lo spirito dei tempi.
Se non sarà cosi ce ne faremo una ragione come ci ha insegnato Renzi, che esortva sempre tutti a stare in modalità zen.
Tutti tranne se stesso.
Ops....sto derogando dalla mia linea di condotta.
 
 

L' Europa é stata nella storia un leone feroce

Davanti al municipio ho fatto, un po' fuori tempo, il mio primo girotondo contro la politica governativa contro i migranti.
Bagnatissimi, stretta tra un boy scout vestito davvero tutto da boy scout e una ragazza giovanissima entusiasta di manifestare contro Salvini.
Mi sono poi accodata a ignoti signori più anziani nella manifestazione liquida, spontanea, simpaticamente casual.
Chiacchiere poi un po' più politiciste con alcuni consiglieri regionali sulla imminente campagna elettorale.
Visita alla semplice e bellissima mostra dell' Unione Italiana reduci dalla campagna di Russia nei saloni della Regione.
Chiude domani.
Struggente..foto di soldati, molti dei quali non tornati ..lettere dal fronte o dai campi di prigionia, storie di semplici famiglie contadine piemontesi..carte militari.
Il regio esercito mandò sul fronte orientale 350000 soldati, di cui 100000 morirono, insieme a 15 milioni di civili russi.
Tornando a casa in questa sera di neve lenta e molle fra le vetrine del centro, pensavo che tutto era stato solo l' altro ieri.
Un battito di ciglio della storia.
Aveva ragione Cacciari qualche mese fa a Milano, quando disse di non indulgere troppo nelle ricostruzioni ireniche della vicenda europea.
L' Europa é stata nella storia un leone feroce.
Giusta definizione.
Adesso dorme...ma da secoli e per secoli, un leone feroce..come nessun altro soggetto statuale o imperiale nella storia degli uomini.

Cosa ne pensa l'Europa?

Fino a non molto tempo fa noi della sinistra variamente intesa avevamo una caratteristica intellettuale.
Non riuscivamo a far politica senza pensare il mondo.
Il mondo...non solo l'Europa.
Il tratto internazionalista accomunava il dirigente nazionale all' ultimo militante.
C' era un modo autorevole ed orgoglioso di stare nella discussione pubblica.
Adesso ci siamo rattrappiti un po'.. ma non fino al punto di non capire che la terza fase della globalizzazione incomincia ad intrecciarsi con la ripresa del riarmo atomico..con la denuncia di storici trattati ..con il ruolo inedito di Cina e Giappone nel riarmo, non solo dell' area del pacifico..
Quale multipolarismo sarà possibile con lo scudo stellare che gli Usa stanno costruendo in Polonia e con la denuncia dei Trattati del 1987?
Cosa dice l' Europa, specialmente dopo il patto di Aquisgrana?
Sarebbe bellissimo discuterne tutti insieme...anche durante e per il congresso.

 

 

 

 

La nuova fase del Pd

Si aprirà nel Pd una nuova fase.
Credo che sarà guidata da Zingaretti, che ho personalmente sostenuto fin dall'inizio..ma anche se le primarie dei cittadini daranno un esito ora impensato, la fase sarà radicalmente nuova.
Le piccole diatribe sui risultati congressuali sono faticose e umilianti per quei circa 200000 iscritti che hanno seriamente fatto il loro dovere.
E' scandaloso che siano sempre Campania, Sicilia e Calabria a inquinare i dati.
2 nazioni, 2 Pd, non é facilmente sopportabile.
C' era un gruppo dirigente nazionale che doveva almeno migliorare la situazione.
Non l'ha fatto.
Altro elemento di valutazione in più.
Per gli amanti delle serie storiche cerco di pubblicare i dati delle primarie 2012 e 2009.
Certo un secolo politico fa.
Nel 2009 Bersani nel voto degli iscritti ebbe il 55%, Franceschini il 37% e 9% Marino.
Il 7 e 9 che divennero il 53 e 23, il 34 e 27, e il 12 e 5 alle primarie di popolo.
Nel 2012 che furono solo primarie di coalizione a doppio Bersani prese il 44 e 9 al primo, e il 60 e 9 al secondo.
Renzi rispettivamente il 35 e 5 al primo e il 39 e 1 al secondo.
Tutto facilmente consultabile su wikipedia/ elezioni primarie.
Quelle del 2013 e del 2017 credo siano state vinte da Renzi anche fra gli iscritti.
Comunque emerge una sostanziale corrispondenza tra il voto degli iscritti e quello degli elettori.
Di seguito i risultati del 2013 e del 2017.
 
 

"Operazione liste pulite"

Questa volta mi sono proprio sbagliata.
Ero sicura che Salvini non avrebbe mosso un dito, almeno pubblicamente, per evitare il processo.
Ne sarebbe uscito come eroe nazionale per gran parte dei cittadini italiani.
Poi ha usato il Corriere per anticipare la sua memoria difensiva e influenzare il Senato.
Ho capito le ragioni del mio errore.
Si chiama efficacia della legge Severino.
Memento Berlusconi.
Se condannati si decade dal governo e dal parlamento.
Niente condannati in via definitiva in Parlamento.
C'era il governo Monti..la chiamammo "operazione liste pulite"..
Nessuno è legibus solutus.
Grande..grande Severino.
 

INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!

Pubblico volentieri l'appello che mi viene da Franky Vitale, che arricchisce le riflessioni dell'appello di Cacciari.
Anche se per poco tempo, prima ancora di darmi all'attività politica a tempo pieno, ho fatto l'insegnante.
Considero il lavoro formativo come un lavoro di comunicazione, di trasmissione di valori alle nuove generazioni, preziosissimo.
Per due motivi sostanziali: perchè gli anni dell'adolescenza e della giovinezza sono i più aperti alla conoscenza, al confronto, alla formazione del carattere, e perchè il rapporto personale docente - discente, è un rapporto umano, personalizzato, e quindi profondo.
Alla mia età, ormai più che matura, devo immensa gratitudine ai miei insegnanti delle medie e del liceo classico di Novara, specialmente di materie letterarie e filosofiche, che ricordo ancora una ad una (erano praticamente tutte donne).
Nelle loro splendide lezioni di greco o filosofia, che mi hanno formato, per sempre.
Non è banale dire che la vita di molti di noi dipende anche dagli incontri e dagli stimoli che si hanno in quella felice età che va dai 10 ai 18 anni.
Anche se gli psicologi e i medici sostengono che le capacità cognitive sono determinate nei primi 2 o 3 anni di vita.
Le capacità cognitive forse, ma il sistema dei valori e l'interpretazione della realtà no.
Ecco perchè delle mille politiche pubbliche di cui i progressisti devono prendersi cura, ho sempre pensato che la scuola è la più pregiata e ricca di futuro.
E nessuno mi farà mai cambiare idea.
 
"INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI
(Risposta all'appello di Cacciari)
Non ho vissuto l'età dei totalitarismi, l'età della morte del pensiero critico ma oggi più che mai posso considerare quanto sia pericoloso il sonno della ragione.
Nell'età del ritorno dei Malvolio di montaliana memoria un semplice prendere le distanze non può bastare, non è più possibile una "fuga immobile" anzi può rappresentare una scelta immorale, un disimpegno colpevole.
Oggi non è più tempo di tacere, è tempo di prendere una posizione perché ogni esitazione potrebbe mettere a rischio le grandi conquiste culturali del secondo dopoguerra.
La cooperazione internazionale, la democrazia, l'integrazione, la tolleranza non possono essere valori negoziabili.
Quello che maggiormente preoccupa non è il ristretto e circoscritto disegno politico di Salvini ma la constatazione dei consensi numerosi che colleziona, non è di Di Maio, che mi preoccupo e del suo serbatoio di voti "protestanti" ma la constatazione che quella protesta abbia consegnato il paese ad una destra becera e livida e che una larga fetta anche di intellettuali non si sia resa ancora conto che si è prostituita alla peggiore delle destre , non a quella progressista e europeista ma alla destra razzista e violenta di Salvini.
Ad una destra incapace di cogliere i segni del tempo, incapace di progettare un mondo di uomini in grado di vivere insieme pacificamente nella consapevolezza che ogni vero progresso raggiunge la sua pienezza col contributo di molti e con l 'inclusione di tutti ,seguendo l'insegnamento terenziano alla base della nostra cultura occidentale: "Homo sum humani nihil a me alienum puto".
Appartengo al mondo della formazione, sto, pertanto, in trincea a contatto con una generazione vivace, intelligente, elettronica e "veloce" che "vivendo in burrasca" rischia di precipitare nel baratro dell'indifferenza o, nel peggiore delle ipotesi ,dell'intolleranza, dell 'aggressività pericolosa e ignorante.
Questi stessi giovani ,invece, meritano di essere salvati, meritano una cultura in grado di coniugare pathos e logos,una cultura che percepisca l 'uomo come fine e non come mezzo, che consideri l' "altro da sè" una risorsa importante giammai una minaccia .
Nell'età delle interconnessioni non c 'è niente di più assurdamente anacronistico dei muri e dei silenzi colpevoli.
È solo nelle DIVERSITÀ che si può cogliere il vero senso della BELLEZZA e l'essenza di un impegno costruttivo che non è mai discriminante ma sempre inclusivo, totalizzante e interdipendente.
Non è neanche questione di destra o di sinistra , di rosso o nero ma il problema è , soprattutto ,di carattere culturale.La vera emergenza è quella di costruire un argine contro ogni forma di populismo, contro la xenofobia, contro i nuovi razzismi in nome di una società civile che riparta dall' UOMO, non prima dall'uomo Italiano , nè come in passato ,prima dall'uomo della Padania ma dall'UOMO in quanto umanità È necessario che in ogni campo sia politico che economico, culturale e sociale non si perda mai di vista l'uomo , la sua dignità, il suo inestimabile valore e ,al di là di ogni faglia e filo spinato ,lo si consideri il fine ultimo di ogni progetto.
INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI, c 'è molto da fare, a partire dalla formazione scolastica .
Se uniti si costituirà una forza inarrestabile, la forza della cultura, la sola che possa costituire un argine autentico contro la deriva pericolosa del populismo e della miseria ,principalmente di quella della mente e dello spirito.
 
Antonella Botti, docente."

Giorno della memoria

Da molti anni per il giorno della memoria radio e televisioni rendono un meritorio servizio di reportage, film, documentari, interviste etc.
Mi auguro che tutta questa informazione qualificata sedimenti in cultura, suggestioni..memoria.
Ma questa mattina Liliana Segre ha detto, con la sua solita pacatezza, una cosa che ci deve inquietare.
I genitori dei ragazzi che hanno oggi 20 anni sono l' ultima generazione che ha studiato a scuola un pò di storia ..anche se spesso i programmi si fermano agli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale.
Oggi l' insegnamento della storia nelle superiori sta diventando sempre più marginale.
Cosa sarà fra 10 anni?
La sen. Segre teme che le prossime generazioni europee possano essere solo sfiorate dal ricordo di quell' orrore.
Per questo esercita indefessa nelle scuole la sua testimonianza.
Specialmente nelle scuole.
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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