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Magda Negri

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Lunedì 7 novembre- Presentazione libro di G,Cervetti

 

Lunedì 7 novembre 2016, ore 17.30


Librerie Coop – Galleria San Federico 26

Presentazione del Libro: “Il Compagno del Secolo Scorso” di GIANNI CERVETTI

Introduce: MAGDA NEGRI

Ne discutono con l’autore: PIERO FASSINO, GIORGIO BENVENUTO, GUIDO BODRATO

Modera: SALVATORE TROPEA - giornalista di “la Repubblica”

Porteranno i saluti all’iniziativa:


FABRIZIO MORRI – segretario PD Città Metropolitana
DAVIDE GARIGLIO – segretario PD Piemonte

Una nuova sensibilità...una nuova cultura

C’è davvero un’ala nera su quest’Italia che continua a tremare… Io penso che questo disastro naturale, questa sofferenza degli abitanti dei borghi dell’Italia centrale, che questa loro tenacia  nel non voler abbandonare le loro case e insieme quel modello sociale di convivenza, di civiltà, di cultura ci stia provando tutti un po’. Ogni giorno che passa, la naturale profondità drammatica di questo fenomeno, che tornerà forse tra qualche anno, che non cesserà subito, che è forse strutturale della morfologia geologica dell’Italia centrale, ( non sono uno scienziato, ma stiamo imparando tutti che c’è un dramma sotto la crosta di questo Paese), sta secondo me molto cambiando la percezione delle priorità politiche, delle cose da fare, dello stesso taglio da dare al referendum. Ovviamente non si può spostare una data politica per cui tutti i cittadini che si stanno democraticamente mobilitando, però quello che sta accadendo dovrebbe dare, in qualche modo, un senso di misura e di onestà al dibattito, in qualche modo scacciare tutti i provincialismi, le reciproche accuse.  Stando al tema specifico e politico generale questo che sta accadendo ci dice che anche le nostre priorità di spesa devono essere diverse: le grandi opera vanno fatte certo, ma il ponte di Messina  ributtiamolo tra le sirene dello Stretto;  l’investimento di lunga durata per sistemare il fragile territorio italiano richiede una nuova logica di detassazione, forse assicurazioni private, ingenti investimenti pubblici perché gli investimenti pubblici non basteranno nemmeno per una famiglia normale a rimettere su una casa, e quindi quella  questione che affrontò anche il governo Monti di  assicurazioni anche private sui rischi geologici naturali, delle alluvioni, è una cosa molto, molto sensata su cui ritornare senza finti pudori. Secondo me molto è cambiato, anche l’atteggiamento dell’Europa deve essere serio e fraterno; sentiamo considerazioni serie in questi giorni non sentiamo un eccesso di fraternità.

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Io sto con Mattarella  

 Ho trovato estremamente opportuno politicamente il monito di Mattarella a non esagerare con la polemica antieuropea. La minaccia di Renzi di non votare il bilancio europeo rischia  di determinare  la classica situazione in cui (come diceva Gian Carlo Paietta) si può cadere vittime della propria propaganda.

Ma più che Renzi mi ha impressionato una recente intervista su La 7 del ministro Calenda, super manager ex montiano. Calenda ha sostenuto che:

  1. Il Re è nudo, il fiscal compact di fatto non esiste più perché  tutti gli Stati europei lo violano e la Germania stessa non rimedia al surplus di bilancio.
  2. La politica migratoria è un evidente fallimento e il migration compact italiano non ha avuto la sufficiente attenzione
  3. I programmi di sviluppo di Juncker sono inadeguati
  4. Il trattato commerciale con il Canada è stato bocciato perché i socialdemocratici tedeschi avrebbero imposto che fossero i singoli Parlamenti nazionali a votarlo e non il Parlamento europeo: una vallone si trova sempre.
  5. Il processo di unione bancaria è stato bocciato dalla Germania.

 

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In morte di Dario Fo

Vidi per la prima volta Dario Fo con il suo” Mistero Buffo” in una fabbrica occupata di Novara nel ‘67/’68 e poi a Milano dove frequentavo l’Università persi pochi dei suoi spettacoli. Vis comica pura, un mostro della comunicazione.

Ho poi conosciuto approfonditamente sua moglie Franca Rame in Senato dal 2006-2008. Era con Di Pietro, sempre rigorosissima negli interventi e nel lavoro d’aula pur facendo fatica perché aveva problemi di vista: i suoi grandi occhiali scuri non erano solo un particolare estetico. Sempre donna bellissima, solo un po’ curva, mangiavamo spesso insieme e parlava con ironia e immenso affetto di quel suo marito, compagno, amante, fratello ecc. Difficile convivere con Dario Fo.

Quando Franca è morta, incontrai Dario Fo  sul treno Torino-Milano, in seconda classe, con due giovani assistenti, una grande sciarpa rosa, sembrava sereno e io non ho avuto il coraggio di presentarmi a lui e dirgli che avevo conosciuto bene Franca. L’ho visto poi in televisione nella sua ultima appassionata battaglia politica. E’ stato un uomo che non ha mai smentito se stesso, ma penso che dopo la morte di Franca anche  lui fosse un po’morto dentro.

Addio Dario.

La “poltroncina” della politica estera di sicurezza e di difesa comune.

 

Fantastico il nostro Lotti! In un impeto polemico contro D’Alema ha dichiarato che l’attuale politica di per il NO è motivata solo dall’odio e dal rancore per non avere avuto da Renzi la “poltroncina di consolazione di commissario per  gli affari esteri e politica di sicurezza e difesa comune nonché vice presidente della Commissione Europea.

Mi immagino i risolini oggi alla Commissione , al Parlamento Europeo e nelle principali cancellerie d’europa. Mentre L’Europa rischia di disgregarsi e il Governo italiano insieme a quello tedesco punta sulla politica estera di difesa comune come perno di una ricostruzione unitaria, uno degli uomini più vicini a Renzi definisce questo ruolo “poltroncina consolatoria”. Questo accade quando le polemiche interne e nel caso un’evidente superficialità storico-culturale condizionano l’obiettività del giudizio.

Quanto a D’Alema io penso che ora sia in profonda contraddizione con il suo decennale lavoro per la riforma istituzionale ed elettorale ma che l’obiettivo fondamentale suo sia quello non di far cadere, ma di indebolire fortemente  il Governo Renzi , che credo continuerà a combattere le prossime scadenze congressuali. Pare di capire che D’Alema non condivida quasi nulla della politica economica e istituzionale dell’attuale Segretario e anche qui io vedo vistose contraddizioni con l’ispirazione politica programmatica di Massimo D’Alema.

Ma tant’è, se facciamo volare gli stracci in casa PD cerchiamo di evitare che la polvere arrivi fino a Bruxelles o a Berlino.

Comunque, fantastico Lotti e la sua “poltroncina”.

Le cose da fare ora

Terminato bene il Festival provinciale c’è ora un grande lavoro da fare per illustrare una difficile legge di bilancio in gestazione, organizzare la campagna referendaria e preparare il Congresso provinciale anticipato, come secondo l’impegno preso dagli organismi dirigenti a maggioranza dopo la sconfitta elettorale. Dall’onestà intellettuale e dal rigore con cui affronteremo questa grande mole di lavoro dipenderanno tante cose a Torino e alle prossime elezioni amministrative in Piemonte. Spero che sarà un lavoro fatto insieme da tutto il Partito e dall’ opinione pubblica che guarda a noi in modo ancora più esigente.

Passaggio

E’ stata un’estate tragica: il terrorismo che ha colpito Nizza, il Bangladesh e tante località europee, lo scontro fra i treni di Andria, la tragedia del terremoto.

Errori umani, problemi irrisolti, catastrofi naturali che richiedono un’offensiva della politica di prevenzione e cura del territorio di qualità, della Pubblica Amministrazione, delle infrastrutture di trasporto e una specie di allenamento anche psicologico di fronte alla sfida del micro terrorismo dell’ISIS che, scacciato dai principali teatri di guerra, non rinuncerà ad insediarsi in Europa.

Il referendum, la nuova legge di stabilità, i nuovi equilibri europei (voto presidenziale in Austria, referendum in Ungheria) disegnano scenari politici che possono essere alternativi. Riformismo vuol dire anche stare in queste contraddizioni e cercare di volta in volta il punto di equilibrio più avanzato, ma siamo ben consapevoli che è una fase politica che non sta suscitando passioni positive, entusiasmi, ma spesso mobilitazioni difensive. In un clima che i politologi chiamano “democrazia del sospetto”.

Le responsabilità che- al netto della catastrofe naturale- emergeranno sui 20 anni di interventi di ricostruzione mal fatti, adeguamenti sismici insufficienti del Centro Italia e la durezza dell’intervento politico della magistratura sono un terreno di prova per riconquistare un minimo di fiducia tra i cittadini e la politica, perché si ha la tragica sensazione non tanto della corruzione possibile, ma della non conoscenza, della leggerezza, dell' insensibilità che intere generazioni di amministratori e di burocrati potrebbero avere esercitato senza sentirsi davvero protettori e custodi della loro comunità.

Il passaggio oggi annunciato (articolo su La Repubblica di oggi) del governo dalla politica dei bonus incentivanti alla politica di esaltazione e rafforzamento dei fattori della produttività non consentirà sconti o facili scorciatoie.

Anche su questo i cittadini misureranno il loro rapporto con le Istituzioni democratiche.

 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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