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Magda Negri

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Il pranzo della domenica

Amici.. al pranzo della Domenica..

Coppia politica... non clandestina... nella piola di Paolino..

Eccesso di zelo

Gran casino per 2 giorni a casa mia.
Sostituisco gli infissi degli anni '60 con quelli a norma.
Ho potuto godere dell'ultimo sconto del 70%.
Anticipazione delle direttive sulle case green votate al Parlamento europeo.
Bart è terrorizzato e si è nascosto sotto l'armadio.
Questi operai sono validissimi e molto rapidi.
Per fortuna ho alzato il naso dal telefonino e mi sono accorta che volevano smontarmi l'unica porta-finestra, vecchiotta si, ma sostanzialmente a norma e che non avevo pagato.
Eccesso di zelo.

Una casa che si possa amare

Perfetto questo articolo di Marco Bentivogli.
Descrive l'empasse della sinistra e in particolare del Pd a selezionare le candidature di partito e di coalizione per le imminenti regionali, come Basilicata e Piemonte insegnano, al di là del valore degli uomini e delle donne che di volta in volta si sollevano agli altari o si rigettano nella polvere.
Blocco delle primarie.. sostanziale commissariamento degli organismi dirigenti locali, gestione dirigistica e centralista...
Nulla è stato risparmiato.
Personalmente sono stupita perché la mozione della Segretaria, più ancora di Bonaccini, si impegnava con passione alla piena attuazione della democrazia dei circoli e dei territori e delle primarie come pratica costante, come da Statuto da tutti condiviso.
Forse verrà un altro tempo nella vita del Pd.
Comunque bisogna disvelare omissioni ed ipocrisie che molte ferite hanno lasciato nel corpo del partito.
Unità è parola impegnativa.. in un'associazione di volontari, come sono i partiti, si regge sul riconoscimento e sull'applicazione delle regole comuni della casa comune.
Una casa che si possa amare.
 
 

E' così facile essere dimenticati...

Mi giunge notizia di una cara compagna, rimasta sola e ora ricoverata in una casa di cura in montagna.
Per discrezione non ne faccio il nome.. anche se informerò altri che l'hanno conosciuta in tanti anni di lavoro politico, fin dalle prime giunte di sinistra a Torino.
Ai tempi della svolta ci separammo.. lei militó in Rifondazione Comunista, ma siamo sempre rimaste amiche.
Poi si dedicò completamente alla famiglia, alle sorelle e al fratello gravemente ammalati, crebbe nipoti e pronipoti, almeno 2 generazioni.
La colonna di un piccolo clan che trovava in lei sicurezza e forza.
Brusca nei modi, ma eccezionalmente generosa nei fatti.
Quando andavo a trovarla nella sua bella campagna, tra boschi e montagne, mi chiedeva avidamente di cosa avveniva in politica, in Italia e a Torino, che le era sempre rimasta nel cuore.
Cosa sarà adesso di alcune persone che lei accudiva, adulti in situazioni di fragilità?
E dei suoi molti gatti e cani... del suo amatissimo orto?
I nipoti hanno la loro famiglia e lavori che li portano lontano.
Devo assolutamente andare a trovarla.
Ammesso che le faccia piacere.
E' così facile essere dimenticati...

Infinita vergogna

Non sapevo che Molinari, il direttore di LaRepubblica, fosse ebreo.
Invece le sue posizioni a favore dello Stato di Palestina libero e autonomo, accanto a un Israele che non deve estendersi ulteriormente in Cisgiordania.. contro la politica di Netaniahou sono a tutti notissime.
Oggi è stato verbalmente aggredito da collettivi studenteschi alla Federico II a Napoli.
Gli hanno urlato “Fuori i sionisti dall’Università”, ma lui non è sionista.
Volevano dire "fuori gli ebrei” allo stesso modo di David Parenzo alla Sapienza.
Lui sì, notoriamente ebreo e a favore della causa Palestinese.
Questi collettivi estremisti vogliono non tanto la riscossa del popolo palestinese, ma la fine … l’abbattimento dello Stato di Israele.
Nessuna pace, nessuna soluzione negoziata.
Alleati oggettivi della destra fanatica religiosa del governo Netaniahou vogliono guerra e sangue per sempre..
In quella terra martoriata deve restare uno solo.
Per intanto i collettivi studenteschi portavoce dell’estremismo palestinese hanno individuato il nemico esistenziale.
Via gli ebrei dalle Università.. togliamo loro il diritto di parola.. perché ebrei.
Infinita vergogna.
 
 

Anche i nidi prima o poi diventano scomodi

Al supermercato.. dalla pettinatrice, chiacchierando con i miei vicini e con i piccoli esercenti del quartiere.. colgo un clima di relativa serenità.
C’è un inizio di primavera… tanti bimbi piccoli e carrozzine in giro.
Tantissimi anziani con i loro cani.
Qualche audace anche con gatti faticosamente a passeggio.
La dimensione privata riscatta dalle angosce pubbliche.
Non sento mai parlare di problemi generali, della guerra in Europa, delle destre che ridisegnano lo spirito pubblico nel continente.. di Trump.
Si chiacchiera solo un po' di prezzi e di cattiva sanità.
Neppure delle imminenti elezioni regionali.
Mi convinco sempre di più che lo spazio pubblico è segmentato come se non vivessimo tutti la stessa contemporaneità.
Il sociologo Hirschmann parlava qualche decennio fa di felicità pubblica e privata come vasi comunicanti.
Ecco .. questi non sono tempi di felicità pubblica.. e allora si fugge, ognuno di noi, nel proprio nido.
Ma la Storia ha le sue imprevedibili durezze.
Anche i nidi prima o poi diventano scomodi.
 
 

Grande scelta

Bello svegliarsi all’alba e vedere questo skyline, con il grattacielo della Regione finalmente funzionante..
Ho sempre cercato di abitare in alto, all'ultimo piano e da quando sono arrivata a Torino,
nel 1975, non ho mai voluto lasciare questa casa, che avevo trovato grazie ad Angela Migliasso.
Ci era piaciuta la vista, lo spazio libero.. anche se allora non c'era l’ascensore.
Grande scelta.
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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