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Magda Negri

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"L'Europa messa alla prova"

Patrizia Toia, Piero Fassino, Enrico Morando, Maurizio Ferrara, Giulia Pastorella e Filippo Barberis per ragionare insieme su quanto è stato fatto in questa legislatura per la transizione ecologica e su come la transizione verde e le politiche industriali siano due facce della stessa medaglia, poiché non c'è innovazione per le nostre imprese senza tutela dell'ambiente e viceversa.
Organizzato da Libertà Eguale Lombardia, Circolo Dossetti di Milano e Iniziativa Democratica.
 

8 marzo al Circolo

Un bell’8 Marzo secondo me, perché sostanzialmente tutto il dibattito pubblico è ruotato sul lavoro femminile che cresce con spaventosa lentezza rispetto agli obiettivi europei e in confronto con paesi del nostro livello.
Poco lavoro, pochi soldi, salari sempre inferiori ai maschi, pensioni basse.. pochi conti correnti intestati a donne.
Si torna alla durezza della realtà.
I miei genitori proletari mi avevano insegnato sin da piccola che "chi paga comanda", anche in famiglia.
Qui siamo nel nostro circolo.. a discutere dell’Italia e del nuovo ruolo delle sue donne per cambiare la sorte anche economica del Paese.
 
 
Alla presidenza, insieme a me, ci sono la docente del Politecnico e la primaria di Chirurgia toracica, ora in pensione ma attivissima nel volontariato.
Abbiamo portato le nostre riflessioni ed esperienze.
Ma le 2 ragazze trentenni, già dirigenti territoriali ed elette del Pd, ci surclassano per energia.. e spirito rivendicativo.
Si capisce che non hanno nessuna intenzione di sedersi sui nostri allori.. di accontentarsi delle nostre battaglie.
Giusto così.
 

La Storia ci guarda

Cose che succedono agli insonni.
Accendere la TV verso le 3 del mattino e incontrare Joe Biden che fa il discorso sullo stato dell’Unione davanti al Congresso.
Discorso formidabile, nella sua semplicità e concretezza.
Ne parleranno diffusamente i giornali e i social oggi.
Mi ha particolarmente colpito la coerenza e la gerarchia degli obiettivi.
Dai diritti individuali
e delle donne, come aborto e maternità assistita... a quelli sociali, alle tasse da aumentare, alle grandi corporations e ai mille miliardari.
Forte determinazione di un autentico progressista che ricorda le sue origini operaie e dice che gli operai hanno costruito l’America.
Netta la difesa dell’Ucraina, la soluzione per Gaza e il futuro della Palestina.. confortante la posizione sulla Cina, con la quale promette un futuro di competizione e non di conflitto.
Nel momento più crudo della crisi della democrazia americana il discorso di Biden è un atto di fede nei valori della libertà e della tenuta dei valori liberali in un mondo che vede crescere autoritarismi e fondamentalismi.
Termina con un appassionato "Nothing".
Nulla può essere precluso alla nazione Americana.
C’è forse un po' di retorica e molto pathos nella chiusura di questo grande discorso.
Ma come si fa a negare a un vecchio combattente di gettare il cuore oltre l’ostacolo nella sua ultima battaglia?
No, non si può.
Come ha detto Biden.. la Storia ci guarda. 

Pause imposte

Messaggio chiaro..
Adesso basta leggere, occupati di me.
E resta incompiuto l'esame dei più importanti provvedimenti legislativi dei 5 anni di opposizione del Pd.
Quando Bart si addormenta.. riprendo.

Non c'è pace....

Se fossi un/a ragazzo/a di vent'anni, anzichè averne 50 in più.. considererei queste elezioni europee del giugno 2024 il mio battesimo politico, la vera sfida da tentare.
Ogni generazione politica ha la sua prova del fuoco, la sua chiamata alle responsabilità collettive.
A pensarci fino in fondo, solo i giovani che voteranno quest'anno per la prima vola alle europee lo faranno in un'Europa lacerata da una guerra in casa, mentre la democrazia USA logorata dal trumpismo e da una polarizzazione socio-politica interna inaspettata, mente il medio-oriente si trova di fronte al dramma di Hamas e ai lutti del popolo palestinese.
Si dirà... E' una nuova geopolitica, è una difficile situazione internazionale.
No, è un mutamento di paradigma, perchè in questa situazione internazionale, l'Europa allargata esce dal solito compromesso, retto dai pilastri del PPE e della Social Democrazia, e si aggregano nuove forze della destra estremista, che ha al suo interno molteplici declinazioni.
Allora rubo una recente riflessione di Occhetto: "In questa nuova pagina storica non basta più lottare per la pace, ma insieme bisogna farlo per la libertà.
Perchè senza le libertà civili e politiche nessuna pace è ormai garantita in Europa.
Come insegnano le migliaia di persone, per lo più giovani che, sapendo cosa rischiavano, sono state ore in fila al funerale di Naval'nyj e contro Putin.
Cosa c'è nella testa dei giovani europei americani che in questi giorni manifestano, giustamente, contro la strage dei palestinesi per la pace in medio oriente?
Qualche volta sento slogan da anni '70, non da anni 2020...
L'attacco è tutto contro gli USA, la cui potenza politica sta declinando, e l'empatia, l'identificazione, con la resistenza ucraina sembra piuttosto lieve, senza vera partecipazione umana.
Eppure sempre i giovani si sono affacciati alla storia in nome dell'emancipazione e della libertà.
Sarà molto interessante vedere l'evoluzione delle culture politiche dei giovani occidentali, che tra pochi anni saranno le classi dirigenti dei nostri paesi.
Personalmente penso che facciamo tutti fatica a interiorizzare la fine del bipolarismo post seconda guerra mondiale, e a vedere le ombre delle nuove minacce, le nuove sfide alle libertà democratiche.
 
 

Anche io sono stata, nel mio piccolo, una protagonista vittima del riconteggio

L’ombra del riconteggio sulle elezioni sarde.
In effetti la differenza fra i 2 candidati si sta assottigliando sempre di più.
Qualche volta succede.
Ma i riconteggi in genere non portano a nulla.
Io sono stata, nel mio piccolo, una protagonista vittima del riconteggio.
Nel 2006 l'Ulivo al Senato superò il centro destra per meno di 30000 voti.
Berlusconi non accettò il risultato.
Fu nominata una commissione per ricontrollare a campione le schede.
Io ero in quella Commissione.
Mi ricordo il magone quando i miei colleghi senatori tornavano a casa il giovedì… e noi (eravamo pochi) restavano sepolti nella Sala della Regina fra pile di scatoloni che i commessi portavano da un magazzino fuori Roma.
Restavamo molti Venerdì, e in genere ricominciavamo il Lunedì pomeriggio.
Contavamo.. contavamo.. esausti si discuteva sulle schede contestate.
Bravissimi i funzionari del Senato.
Solo che loro turnavano e noi no.
Io lavoravo fianco a fianco con Elisabetta Casellati.. attuale Ministro delle riforme.
Molto gentile e correttissima.
Ricordo che nella nostra segregazione arrivavano panini e bevande verso l’ora di cena.
Trovammo qualche problema solo sulle schede del voto estero..
Per il resto tutto abbastanza liscio.
E contando, mettendo a verbale.. aprendo scatoloni.. aspettando i panini.. arrivammo alla fine della legislatura breve del 2006/2008.
Auguro ai Sardi di non ripetere il nostro esempio.
 
 

Non si è giovani invano

Noi della 9 non ci siamo improvvisamente ringiovaniti.
Non è avvenuto il miracolo…
Solo che i giovani democratici hanno chiesto ospitalità al nostro circolo per discutere di carcere e specialmente di carcere
minorile con l’Assessore Gianna Pentenero ed esperti di carcere e gestione dell’ordine pubblico.
 
 
Seguo il confronto con una certa preoccupazione.
Sia al Ferrante Aporti che al carcere delle Vallette costi altissimi.. sevizi inadeguati.
Dirigenti che si alternano, sovraffollamento, difficile gestione dei casi psichiatrici etc.
I ragazzi sono attenti e preoccupati.
Fanno domande vere.
Cariche di umanità.
Il garante comunale per il carcere consiglia loro libri e letture aggiornate sul tema.
Alcuni di loro conoscono siti e podcast specializzati.
Poi emerge il dato numerico che tutto riassume.
Il 76% dei detenuti minorenni a Torino sono immigrati extracomunitari.
In carcere finiscono tutti i problemi
e i protagonisti del nostro mondo travagliato.
Quelli che non riusciamo ad accogliere, a gestire.. a tenere lontani dalla delinquenza organizzata.
I ragazzi sono meno rassegnati di noi.
Sento che hanno più coinvolgimento e rispetto.
Del resto non si è giovani invano.
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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