Era così.. nei boschi del Trentino
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- Creato: Mercoledì, 07 Febbraio 2024 21:41
Le anzianissime signore che fanno la merenda nel bar vicino a casa mia parlano con fervente solidarietà delle manifestazioni degli agricoltori europei che con i loro maxi trattori bloccano le città europee, versano liquami di fronte al Parlamento europeo e abbattono qualche statua.
Il loro atteggiamento è molto diffuso.. si guardano i prezzi delle verdure al mercato.. si confronta con il prezzo alla produzione e si sta subito dalla parte dei produttori vessati dalle multinazionali.. dalla minaccia green.. dalla concorrenza degli altri paesi.
Et voilà ... il giudizio pubblico è formato.
Ci sarà tempo per approfondire le molte ragioni degli agricoltori europei.. peraltro finora la categoria più sussidiata al mondo insieme agli americani.
Qui e ora mi interessa notare un tratto dello spirito pubblico.
Quando si parla di terra e di agricoltura ci si identifica con valori e identità nazionali forti.
È la "nostra" terra.. il nostro territorio il "nostro" cibo e la sua qualità che vediamo attaccati.
Non si indaga sui fattori economici, sulla formazione dei prezzi, sugli obblighi e i trattati internazionali.
Ad adiuvandum le elezioni europee che si avvicinano fanno spirare un imprevisto (da me) nazionalismo e protezionismo.
Non sta qui la soluzione dei nuovi problemi dell'agricoltura europea.. ma sotto elezioni si va a buon peso.
Si cercano voti, comunque e dovunque.
Ieri il giovane neo presidente francese ha parlato all' Assemblea Nazionale di "eccezione nazionale dell'agricoltura francese."
Alcuni deputati europei della Lega hanno incominciato la campagna elettorale al grido "Europa uguale a recessione".
Le guerre che continueranno fanno la loro parte.
Per molti ceti sociali la Commissione Europea viene vista come nemica.
Speriamo di fare una campagna elettorale al livello dei problemi nuovi.
Cercasi strategia.
Per fortuna mi sveglio all'alba.
Per fortuna quasi automaticamente accendo la TV La7.
Faccio in tempo a vedere l'ultima puntata di Novecento.. questi straordinari filmati di guerra rivisitati non so se dagli americani.. inglesi o se sia un progetto comune degli ex Alleati.
Moltissimo materiale viene dagli archivi della Wermacht..
Fossi un docente di italiano e storia trasmetterei tutte le puntate nell’Aula Magna di ogni istituto.
Perché un conto è studiare sui libri o vedere qualche film anche ben fatto.
Un’altra è vedere soldati francesi resistere nel '39, le truppe inglesi ammassate a Dunquerke.. gli aviatori giovanissimi che salutano prima di andare a morire.
Sapevamo più o meno molto.. ma nulla vale questi organici reportage di guerra.
Non sono film.. è la vita di ieri che si collega tragicamente a quella oggi.
Io non sapevo che, nella prima offensiva verso Kiev, l'esercito tedesco avesse catturato 600000 soldati russi, lasciati tutti a morire di fame.. mentre Goering passava in rassegna i morituri...
Un conto è sapere.. un conto è vedere il martirio degli ebrei ucraini.. costretti a scavarsi la fossa.. uccisi a decine di migliaia ogni giorno, percossi nelle strade anche dai normali cittadini.
Non sono immagini dei campi di concentramento.
Accade tutto prima.
Circa un milione e mezzo di ebrei trucidati nell'Europa orientale occupata.
Un conto è sapere .. un altro è vedere i primi piani su cui indugiano le telecamere dei "registi" del Reich.
Sono i volti dei soldati delle colonie francesi, fucilati per primi, dei prigionieri ebrei, dei contadini e dei soldati russi.. tutti accomunati dal 1941 in poi come "subumani", non dalla propaganda, ma dalla incarnata cultura dell'esercito germanico.
Un esercito che aveva un arma terribile in più.
L'accecante ideologia.
Consiglio la visione di questi straordinari filmati come integrazione dello studio della Storia del '900.
C'è un filo rosso che unisce le firma del trattato di Versailles che chiude la prima guerra mondiale e la firma dell'armistizio di Parigi nel '39 in quello stesso vagone di Versailles, portato fisicamente a Parigi.. 20 anni dopo.
C'è un filo rosso tra i contadini lasciati morire per fame da Stalin dopo la rivoluzione e la non resistenza di molti ucraini di fronte all'invasione tedesca nel '40.
Potrei continuare... ma in questi anni di ritorno della guerra guerreggiata in Europa mi piacerebbe stare in un'assemblea di una scuola superiore e vedere la reazione dei ragazzi.
Chissà se qualche professore ci ha pensato e organizzato qualcosa..
È appena passato il giorno della Memoria.
Facciamo che la Memoria di tutti quei giorni non passi mai.
Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.