Come previsto.. mentre si sa ancora pochissimo e si aspettano ulteriori confronti con Zelensky e gli europei capeggiati da Mertz, Macron, Starmer, si moltiplicano gli esaltatori del possibile accordo.
Questa settimana forse dispiegherà le cose note, le cose finora non dette, i risultati della “diplomazia segreta”, che va ben oltre la questione Ucraina.
Ma il dato politico fondamentale.. che ci scaglia in una nuova era geopolitica è semplice e tragico: è caduta la linea Maginot, sancita dal dopoguerra e dagli accordi di Helsinky del.1975.
La pace si fonda sulla inviolabilità dei confini degli stati e sulla autoderminazione dei popoli.
Non si può aggredire un altro stato per motivi di conquista.
Le organizzazioni internazionali sono garanti di questo equilibrio.
Se salta questo tappo.. tutto è possibile.
Sono dolorosamente stupita nel sentire il direttore de L’Unita Sansonetti paragonare l’eventuale perdita di importanti parti del territorio ucraino alla perdita della Dalmazia per l’Italia.
Questo fu l’esito di una guerra guerreggiata fra stati e noi fascisti invasori fummo giustamente puniti anche territorialmente.
Qui lo Stato invasore fuori da un contesto di guerra dichiarata viene omaggiato e totalmente rilegittimato..
Siamo entrati in una terra pericolosissima.. se anche i più intelligenti e onesti come Sansonetti abbassano la guardia.
Si lavori allora al miglior compromesso possibile ma senza l’imbelle ingenuità di non capire che la prima porta è stata sfondata.
Speriamo che le altre restino chiuse.