Se questo post di Luciano Capone corrisponde a verità, c’è materia per riflettere sull’autonomia culturale e la responsabilità individuale di chi assolve importanti funzioni politiche.
Poi dieci anni sono tanti e si può cambiare idea.
In genere in questi nostri partiti fragili si cambia idea in sintonia con quelle dei segretari pro tempore.
Comunque faccio tempo a tornare a casa e votare: 3 no e 2 si.
Avendo organizzato tanti referendum nella mia vita politica e credendo in questo istituto di democrazia diretta, non concordo con la pur costituzionale e legittima pratica dell’astensione assoluta o dell’astensione selettiva.
Il mio amico Cazzola direbbe che è un atteggiamento “romantico”.
NO.. ubi maior…
In tempi di crisi della democrazia, sia diretta che delegata, si difende il potere del voto.
Poi non bisogna consentire che un voto di merito sia strumentalizzato per fantasiose ricostruzioni politiche.
Ma poi…