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Il nuovo centro-destra

By 01/08/2016Attualità

L’inchiesta di Enzo Risso direttore scientifico di SWG ieri sull’Unità ci aiuta a capire un po’ anche come e perché sono andate le vicende del secondo turno a Torino. Vale a dire secondo numerosi ricercatori sociali, il centro-destra cosiddetto di una volta, liberale, grande, moderato e insieme con elementi di conservazione, praticamente non esiste più. Si è appannata l’etichetta identitaria, la base elettorale del potenziale centro destra non ha più caratteristiche liberaldemocratiche, ma, al Nord, è attratta da un nuovo principio politico identitario, quello che chiamano il pivot attrattivo : “Prima gli italiani””Contro gli immigrati” “cotro la globalizzazione cattiva e difficile”, un sentimento antieuropeista, anti-euro, anti-tasse, con pulsioni patriottiche. Al Sud invece ritorna una sorta di ribellismo rabbioso insieme a ricerche di tutela sociale classiche, un antistatalismo antico, la voglia di buttare tutto all’aria. Insomma, aspettando una nuova leadership, la base sociale del centro-destra è radicalmente cambiata, ha un umore nuovo, un umore vero, gretto, populista puro. Secondo me tutto questo c’era già nel blocco berlusconiano, ma diciamo era tenuto insieme da una rete politica più classica. Se è così il tentativo benemerito di Parisi di ridare all’Italia un soggetto politico liberal democratico conservatore alla Sarkozy diciamo, non sembra tanto facilmente percorribile. Se è così è possibile che , se non cambia la legge elettorale, il nostro competitore sarà il 5Stelle e se resta così, se non cresce una nuova cultura politica nel Centro Destra, i rischi che Torino si amplifichi a livello nazionale, sono, secondo me, piuttosto seri.

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MAGDA NEGRI

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