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L’Opa sul PD

C’era da aspettarselo: è cominciata l’Opa su un Pd ancora lento  a riprendersi  dalla sconfitta elettorale. In estrema sintesi si fronteggiano  tesi diverse . Ognuna delle quali ha una versione più radical e una più liberal. Il Pd di fatto  non esiste come partito  perno dell’alternativa al centrodestra. E’ un aggregato elettorale che occupa un campo dal perimetro ancora mobile e la sua  identità politico programmatica sarà di fatto forgiata dalla selezione del candidato Premier  da sviluppare con le Primarie. Il Pd è permeabile, conquistabile, destrutturabile nei suoi assetti attuali. La versione liberal Nordista  di Chiamparino con la sua precoce proposta di raggruppare intorno a un futuro leader chi ci sta, dall’Udc a ( ????) chi sa cosa. La proposta  radical, quella che riguarda Vendola, che in nome della vittoria pugliese e dell’ispirazione comunista libertaria di Sinistra e Libertà prende a schiaffi il Pd. E prepara l’assemblea di Firenze con Santoro (sembra che Ignazio Marino non ci sarà). E poi in modo speculare  candida se stesso, espressione di un soggetto politico  che ha una forza inferiore al 2 per cento a governare il Pd “sub condicione” . Poi c’è un’altra ipotesi. Non si torna indietro dal Pd a ispirazione maggioritaria. Il segretario del partito è il candidato Premier, come avviene nelle democrazie parlamentari europee mature. In forza di questo il segretario è stato scelto con le Primarie. Il Pd propone agli altri alleati il metodo delle Primarie per selezionare il premier e candiderà un solo esponente del Pd, cioè il suo segretario.

Bersani ancora non si convince  di essere questo segretario del Pd e continua a inanellare incontri presuntamene paritari con forza irrilevante. Se le cose continuano così o si convincerà o dovremo aiutarlo  a  persuadersi di questa sua funzione . Se la questione della leadership assumerà- come è giusto – il rilievo dirompente di questi giorni sarà necessario un nuovo congresso per risolverla. E le primarie del nuovo segretario saranno le effettive primarie. Per il leader del centro-sinistra. Poi c’è una terza ipotesi   di D’Alema. Ipotesi che ha con sé la maggior parte dei quadri intermedi, sia della mozione Bersani, sia di Area Democratica: una nuova Unione  dal Pd dall’Udc, all’Idv, all’Api a movimenti della sinistra.  Con un premier deciso senza Primarie, a tavolino cioè. Ci sono molti modi per abdicare alla dimensione del Pd come Partito alternativo  e alla sua  mission maggioritaria…….

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MAGDA NEGRI

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IL MIO PARTITO