Da giovedì a domenica ho raccolto circa 30 pagine di appunti alla Direzione provinciale del Pd nel mio circolo di via Taggia e alla Direzione regionale ieri pomeriggio.
Raramente abbiamo fatto riunioni la domenica pomeriggio fino a tardi, ma i tempi lo esigono.
Voglio ascoltare con serenità le opinioni di tutti e rispettarle, a partire da me stessa.
Con spirito professorale questa mattina presto li ho anche riletti tutti.
Interventi tutti seri, propositivi, senza ritorsioni.
Solo pochi mettono seriamente in discussione la politica sociale ed economica del lungo ciclo di governo.
C’è rimpianto per i provvedimenti più social come il Rail e l’Ape sociale e altri provvedimenti sulle pensioni: siano arrivati troppo tardi.
A parer mio si sottovaluta il processo che incomincia con la sconfitta referendaria – non si poteva vincere dopo la rottura con Fi sulla presidenza della Repubblica..con tutte le conseguenze politiche del caso…. – si sottovaluta il congresso di inutile rottura conseguente con la confusione dell ultimo anno.
Difficile ripercorrere con ordine tutte le tappe.
Autocritica di molti sulla mancata analisi delle molte sconfitte amministrative, anche in Piemonte.
Generale condivisione sulla nuova fase aperta in Europa sugli effetti sociali della globalizzazione, disallineati rispetto ai dati macro della pur timida ripresa.
Discussione aperta sulla riorganizzazione del partito.
Non mancano nostalgie verso modelli passati, ma tiene sostanzialmente la voglia di innovare e superare correntismi e leaderismi che non possono surrogare quello che non c’è.
Mi sembra che ci sia voglia di un nuovo inizio.
Ringraziamo Gariglio per quello che ha potuto fare e per aver agevolato una transizione che deve essere rapida per il Piemonte e per tutte le regioni che andranno al voto.
Tengo ben custoditi gli appunti perché scripta manent e le nuove azioni vanno commisurate ai rendiconti che ognuno di noi deve fare.
Si può non condividere in ogni dettaglio questa intervista, perchè la situazione è in rapida evoluzione, ma certamente i campi della riflessione strategica è questo, senza minimalismi e rimozioni.