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Magda Negri

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“Proporzionale? No, grazie”
Un appello per dire no all’uso strumentale delle leggi elettorali
E per rimettere nelle mani dei cittadini il potere di scelta dei governi
“No all’uso strumentale delle leggi elettorali, sì ad una coerenza sui principi coi referendum elettorali”. Con un appello sulle pagine del quotidiano “Il Riformista” parte oggi una iniziativa per rimettere nella giusta direzione il dibattito sulla riforma elettorale.
I cinque promotori - Carlo Fusaro, costituzionalista dell’Università di Firenze, Pietro Ichino, giuslavorista dell’Università di Milano, Claudia Mancina, filosofa e docente all’Università La Sapienza, Enrico Morando, già viceministro dell’Economia, e Giorgio Tonini, giornalista ed ex parlamentare dem - dicono no ad una riforma a colpi di maggioranza che indebolirebbe il cammino del Governo Draghi.
Ma, soprattutto, auspicano che qualsiasi riforma della legge elettorale sia rispettosa dei due principi “approvati a larga maggioranza dal corpo elettorale” con i referendum del 1991 e 1993, ovvero: “è l’elettore che decide col voto da chi farsi governare; è l’elettore che individua da chi farsi rappresentare”.
Due principi che sono bene realizzati nei modelli elettorali per i Comuni e per le Regioni. “A quei principi non corrisponde peraltro, in alcun modo, una legge proporzionale”, concludono i promotori.
 
Di seguito il testo completo dell’appello. I cittadini sono invitati ad aderire rispondendo alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
 
 
 
 

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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