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Magda Negri

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Grande scelta

Bello svegliarsi all’alba e vedere questo skyline, con il grattacielo della Regione finalmente funzionante..
Ho sempre cercato di abitare in alto, all'ultimo piano e da quando sono arrivata a Torino,
nel 1975, non ho mai voluto lasciare questa casa, che avevo trovato grazie ad Angela Migliasso.
Ci era piaciuta la vista, lo spazio libero.. anche se allora non c'era l’ascensore.
Grande scelta.
 

Si esce dal letargo

Forse sono un po' ingrassato.
Sempre sul letto a controllare la mia umana e solo qualche giro per le scale.
Ma forse con la bella stagione avrò qualche regalo.. per esempio un collare con GPS
per fare qualche giro..
E se non trovo la strada di casa?
Verranno a ritrovarmi.. sono sicuro..
Come fanno senza di me?

Mai mettere limiti alle speranze

Avevo previsto che le elezioni in Sardegna e Abruzzo non avrebbero alterato il quadro nazionale dei rapporti di forza fra i partiti.
Avevo previsto bene, anche se è giusto non mettere limiti alle speranze.
I voti di lista del CD sono sempre superiori di quelli del Cs, anche allargato ai nuovi 5S di Conte e alle formazioni di Calenda e Renzi.
Non bastano mattoncini di un nuovo muro di fronte alla diga trentennale del CD, come costruito dal 1994 in poi.
Però è importante che il nuovo muro si sia fatto e possa crescere.
Dipende ora dalla malta.. dai materiali, etc.
Dipende anche se riusciremo a far breccia nella barriera dell'astensionismo che si riproduce costantemente, più forte alle regionali.
Per il Pd buoni risultati, ma il soggetto coalizionale per le politiche del 2027 è tutto da costruire.
Per ora abbiamo montato lo scheletro.
Personalmente penso che il futuro esercito si aggregherà intorno al futuro candidato/a alla presidenza del Consiglio, che sfiderà Giorgia Meloni.
Ancora non c’è.
A meno che, nella gran confusione dei linguaggi e dei commenti di queste ore, non si dia retta a Paolo Mieli, che vede tutto già pronto.
Schlein come trascinatore e motivatrice.
Conte candidato Premier, perché riesce a pensarsi solo così e solo così il suo elettorato lo segue.
Ma forse anche Mieli cambierà idea.. e queste sono solo valutazioni a caldo di un dibattito ieri sera a La7.
 

"L'Europa messa alla prova"

Patrizia Toia, Piero Fassino, Enrico Morando, Maurizio Ferrara, Giulia Pastorella e Filippo Barberis per ragionare insieme su quanto è stato fatto in questa legislatura per la transizione ecologica e su come la transizione verde e le politiche industriali siano due facce della stessa medaglia, poiché non c'è innovazione per le nostre imprese senza tutela dell'ambiente e viceversa.
Organizzato da Libertà Eguale Lombardia, Circolo Dossetti di Milano e Iniziativa Democratica.
 

8 marzo al Circolo

Un bell’8 Marzo secondo me, perché sostanzialmente tutto il dibattito pubblico è ruotato sul lavoro femminile che cresce con spaventosa lentezza rispetto agli obiettivi europei e in confronto con paesi del nostro livello.
Poco lavoro, pochi soldi, salari sempre inferiori ai maschi, pensioni basse.. pochi conti correnti intestati a donne.
Si torna alla durezza della realtà.
I miei genitori proletari mi avevano insegnato sin da piccola che "chi paga comanda", anche in famiglia.
Qui siamo nel nostro circolo.. a discutere dell’Italia e del nuovo ruolo delle sue donne per cambiare la sorte anche economica del Paese.
 
 
Alla presidenza, insieme a me, ci sono la docente del Politecnico e la primaria di Chirurgia toracica, ora in pensione ma attivissima nel volontariato.
Abbiamo portato le nostre riflessioni ed esperienze.
Ma le 2 ragazze trentenni, già dirigenti territoriali ed elette del Pd, ci surclassano per energia.. e spirito rivendicativo.
Si capisce che non hanno nessuna intenzione di sedersi sui nostri allori.. di accontentarsi delle nostre battaglie.
Giusto così.
 

La Storia ci guarda

Cose che succedono agli insonni.
Accendere la TV verso le 3 del mattino e incontrare Joe Biden che fa il discorso sullo stato dell’Unione davanti al Congresso.
Discorso formidabile, nella sua semplicità e concretezza.
Ne parleranno diffusamente i giornali e i social oggi.
Mi ha particolarmente colpito la coerenza e la gerarchia degli obiettivi.
Dai diritti individuali
e delle donne, come aborto e maternità assistita... a quelli sociali, alle tasse da aumentare, alle grandi corporations e ai mille miliardari.
Forte determinazione di un autentico progressista che ricorda le sue origini operaie e dice che gli operai hanno costruito l’America.
Netta la difesa dell’Ucraina, la soluzione per Gaza e il futuro della Palestina.. confortante la posizione sulla Cina, con la quale promette un futuro di competizione e non di conflitto.
Nel momento più crudo della crisi della democrazia americana il discorso di Biden è un atto di fede nei valori della libertà e della tenuta dei valori liberali in un mondo che vede crescere autoritarismi e fondamentalismi.
Termina con un appassionato "Nothing".
Nulla può essere precluso alla nazione Americana.
C’è forse un po' di retorica e molto pathos nella chiusura di questo grande discorso.
Ma come si fa a negare a un vecchio combattente di gettare il cuore oltre l’ostacolo nella sua ultima battaglia?
No, non si può.
Come ha detto Biden.. la Storia ci guarda. 

Pause imposte

Messaggio chiaro..
Adesso basta leggere, occupati di me.
E resta incompiuto l'esame dei più importanti provvedimenti legislativi dei 5 anni di opposizione del Pd.
Quando Bart si addormenta.. riprendo.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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