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Magda Negri

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Lunedì 9 Maggio Enrico Letta sul Corriere della Sera aveva affermato che " i 5 grandi paesi europei - Spagna, Germania, Francia, Italia e Polonia - dovevano trattare direttamente con Kiev e Mosca". Perché... ?
"Non dobbiamo farci guidare dagli Usa: l'Europa è adulta.
Questa guerra è in Europa e l'Europa deve fermarla.
Sarebbe sbagliato firmare la pace negli Usa, come fu per l'ex Jugoslavia."
Parole nette e molto forti, che mi avevano colpito.
Poi il giorno dopo Macron, nel grande intervento conclusivo della Conferenza sul futuro dell'Europa a Strasburgo, ha delineato l'agenda dell' indipendenza strategica europea, nell'energia, ambiente, alimentazione sicurezza della informazione etc.
Entrambi, Letta e Macron, hanno delineato lo spazio dlla grande Confederazione Europea oltre la storica Unione a 27.
Un Europa più grande e a più velocità.
"Riunire la nostra Europa nella verità della sua geografia, sulla base dei suoi valori democratici, con la volontà di preservare l'unità del nostro continente e conservando la forza e l'ambizione della nostra integrazione.
"Con l'ambizione di fare dell'Europa una vera potenza, dopo la pace.
"Quando la pace tornerà finalmente sul suolo europeo dovremo costruire i nuovi equilibri di sicurezza e assieme non dovremo cedere né alla tentazione della umiliazione né allo spirito di vendetta.
Perchè nel passato hanno già fatto troppi danni per i cammini della pace."
La guerra non è per la distruzione della Russia ma per il suo roll back e la difesa della Ucraina.
Mi piace pensare che Mario Draghi abbia valorizzato queste riflessioni e intenzioni al colloquio con Biden e dalla lettura dei giornali mi pare proprio di sì.
Atlantista ed europeista, Draghi ha segnato un punto a favore del negoziato e della ricerca della pace.
Il cammino è minato dai guastatori di giornata.
Ma l'Europa che conta ha ripreso parola e soggettività politica.
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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