Il PD verso il congresso: pericolo stagnazione
- Dettagli
Di giorno in giorno la materia si aggroviglia, oggi il documento dei bersaniani si aggiunge a quello dei giovani ex bersaninani in fuga dal Capo che ha perso - per non citare quello di Barca e di altri in preparazione - a comporre un interessante catalogo di analisi. Però non si innesta la scintilla vera del confronto alternativo su programmi, segreterie e leadership.
Incomincio a pensare il non pensabile: che qualcuno cerchi di trascinare in data sempre più remota il congresso per non alterare i precari equilibri esistenti. In questo senso se Renzi - sul quale io ho tanti dubbi di tenuta politica e di forza strategica - ponesse ufficialmente la sua candidatura tutti i birilli andrebbero a posto e il gioco del congresso davvero si innescherebbe. Non capisco la sua esitazione, perché penso che avrebbe facilmente una maggioranza tra gli iscritti e tra gli elettori. Naturalmente un segreteria leadership di Matteo Renzi accorcerebbe la vita del governo. Morando ed altri dicono il contrario ma l'evidenza è nei fatti.
Il voto amministrativo ha confermato che le possibilità del PD sono molte e intatte nonostante la dilagante disaffezione civica. Però il posizionamento nazionale del PD è molto incerto, pericoloso per le sue interne contraddizioni. Bersani rivendica che tutto è stato fatto bene e tutto è stato giusto, chi la pensa diversamente, pur su fronti diversi, deve organizzare un'azione comune per sbloccare questa stagnazione.