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Magda Negri

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L’europa aspetta l’onda lunga “sovranista”: che governo avrà?

Mentre il Pd è impegnato in una logorante campagna congressuale arrivata troppo tardi, per responsabilità di molti, le vecchie e le nuove forze politiche europee sono al nastro di partenza per una campagna elettorale decisiva per il futuro dell'Europa.
Pubblico questo interessante sommario uscito nel dossier "Verso il nuovo Parlamento"su il Fatto Quotidiano di ieri 8 gennaio, che dà conto non solo di ipotetici numeri dei gruppi parlamentari, ma delle dinamiche culturali e politiche che sono ad essi sottesi.
I partiti tradizionali sono saranno travolti, credo, ma la galassia e i sovranisti di destra e del movimentismo contraddittorio dei 5S e dei gillet gialli, influirà sul ruolo geo - politico dell'Europa, e sui tempi e modi del rafforzamento o disgregazione dell'architettura europea.
Viviamo tempi storici, faticosi ma certamente storici, che non basta definire "di passaggio".
Mi piacerebbe se ci fosse una capillare e ricca discussione su tutto questo, un confronto non limitato ai social e agli specialisti: se riuscissimo a dare alle persone cosiddette comuni il senso dell'Europa nella loro vita quotidiana.
Alla luce di queste necessità spero che il nostro congresso sia ricco ma non stupidamente divisivo e che i democratici capiscano bene il senso di questo passaggio.
 
 
Proiezioni di "politico.eu" aggiornate al 7 gennaio su dati forniti dal Parlamento europeo.
 
 

Schizofrenia pura.

Escalation e zig zag.
Ieri moderata intervista di Di Maio al Corriere di apertura europeista,con qualche sfumatura antisovranista, pensoso e disponibile sulla condizione dei migranti.
Oggi il capo politico dei 5S affianca i gillet gialli francesi nella loro componente meno black bloc e offre la piattaforma Rosseau come strumento politico per una piccola internazionale della democrazia diretta contro i parlamenti borghesi .
Siamo oltre il limite del camaleontismo e dell' improvvisazione.
Nell' universo impazzito del populismo grillino tutto é possibile, purché geneticamente estraneo alle istituzioni liberali, al socialismo riformista etc.
Mi aspetto lo stato maggiore grillino a braccetto con i gillet transalpini in un nuovo gruppo europeo dopo aver bussato alla porta dell' Alde solo un anno fa.
Schizofrenia pura.

Adesso più coraggio

In materia di immigrazione penso che bisognerebbe prendere decisioni radicale nuove.
Una maxi sanatoria dei circa 500000 irregolari presenti sul territorio nazionale come fece a suo tempo Berlusconi.
Nessuno riuscirà mai a organizzare quei rimpatri.
Inutile continuare ogni urlata propaganda.
Contemporaneamente sul modello tedesco e giapponese riattivare il decreto flussi, ibernato da 5 anni, e sterilizzare di fatto la Bossi Fini.
Il decreto flussi andrebbe organizzato secondo i bisogni reali dell' Italia della nostra domanda inevasa di manodopera, sia quella qualificata che quella per mansioni manuali.
Per i rifugiati politici..andiamo a prenderli noi europei attivando i corridoi umanitari necessari.
Ma una nuova e severa e non casuale politica per l' immigrazione può nascere solo da un forzosa regolarizzazione del pregresso.
Parole di verità.
Tutta questa propaganda porta a un generale incattivimento a crescenti ingiustizie e a vagonate di voti verso i razzisti della Lega e affini.
Adesso più coraggio.
Subito dopo un governo nuovo del problema.
 

Circoli e partito

Leggo su Repubblica che si preparano riunioni nazionali dei Comitati Civici lanciati alla Leopolda.
Ho sempre pensato che fosse una iniziativa utile, anche se la mia declinazione del progetto riformista e la mia idea di Pd è sempre stata lontana da quella di Renzi..
Riflettendo..la struttura di questo movimento è molto simile ai circoli previsti dallo Statuto della Margherita, a sua volta tributario di qualche idea del Partito socialista francese.
Il Pd scelse invece il radicamento territoriale e i forum tematici, che insieme alle primarie aperte ne hanno qualificato la struttura organizzativa.
Benvenuta quindi la ripresa di un modello organizzativo agile e auto gestito, che potrà intercettare persone e mondi nuovi.
Non credo e non mi auguro che dai comitati civici nasca un nuovo partito.
Penso piuttosto a una prassi di doppia militanza..per molti iscritti e dirigenti.
Contraddizione felice e non difficile fa gestire..
Poi con l' andar del tempo si tireranno le somme di tutto questo lavoro.
Per adesso buon lavoro e gettare le reti..amici e compagni.

Una catena umana tutta al femminile

Decine di chilometri di donne del Kerala che si tengono per mano per esercitare il diritto costituzionale, finalmente riconosciuto, di pregare nel tempio più sacro degli Indù. Reazione feroce e quasi insurrezionale degli estremisti..ma dei maschi in genere..
Adriana Seroni diceva a noi ragazze e giovani donne del Pci che i punti di decollo per l' emancipazione e la liberazione delle donne potevano essere i più diversi e impensati.
"Punti di decollo": questa espressione di apparentemente buon senso mi é rimasta lucida nel ricordo.
Guardiamole allora in faccia, queste donne coraggiose, che lontane dalle esperienze e dalle lotte di noi donne occidentali rischiano la vita in un contesto sociale terrificante per poter pregare un Dio come i maschi, confidando che le ascolterà e non sarà tratto in tentazione dalla loro fecondità.
Le ammiro e cerco, anche grazie a loro, di sollevare lo sguardo dal nostro estenuato eurocentrismo.
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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