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Magda Negri

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Come sono messi i conti dell’Italia

venerdì 22 giugno ore 18,30
Parco del Monastero, Rivalta torinese

Il senatore Enrico Morando del PD, intervistato da Paolo Griseri de La Repubblica, ci parlerà della situazione dei nostri conti pubblici.

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Un alto prezzo politico per la vicenda delle nomine Rai

La vicenda delle nomine RAI, dove il PD ha deciso un aventino assoluto, rende ancora più incomprensibile e contraddittoria la linea di condotta sull'authority per la privacy e le telecomunicazioni. Ne abbiamo discusso nel gruppo e le polemiche erano ancora molto vive in direzione. Però nessuno si assume le proprie responsabilità. Sembra che ci siamo infilati in una gestione proprietaria delle nomine sulle authority di garanzia per saldare un patto tra le correnti interne del partito. Adesso ci ritraiamo dalla RAI.

Forse ha ragione Fioroni: sia il Governo a nominare tutto il CDA, sia esplicito il commissariamento. Però il primo tempo in questa vicenda continua a farci pagare un prezzo politico.

Nel 9 d.C. il generale Arminio sconfisse nella selva di Teutoburgo il generale Varo. Storica sconfitta, da cui la famosa invocazione di Augusto "Varo rendimi le mie legioni".
Abbastanza facile verificare nella vicenda delle nomine chi è Augusto, chi è Varo quante legioni (credibilità, voti...) abbiamo perso.

Riforme costituzionali: portiamo a casa un risultato



In Senato abbiamo cominciato la discussione sulle riforme costituzionali possibili e alla Camera marcerà la legge sulla riforma elettorale. Le due cose si tengono. Il PdL ha avanzato una proposta accrescitiva rispetto alle risultanze del lavoro della Commissione Affari Costituzionali. Il PdL è d'accordo con le elezioni a doppio turno ma ritiene vadano perfezionate con un impianto semipresidenziale. Proviamoci: se non troviamo l'accordo torniamo all'idea del premierato forte. Il semipresidenzialismo non è fuori dalla storia del PD: fu la proposta conclusiva della bicamerale D'Alema nel '99. Il semipresidenzialismo insieme al doppio turno di collegio può dare al popolo la possibilità di scegliere un presidente e gli eletti. Si è aperta una discussione: ora lavoriamo per portare a casa un risultato.

Grillini e Piraten

Ottimo successo di pubblico e di partecipazione per l'iniziativa organizzata da Libertà Eguale "Movimento 5 Stelle e Piraten ", tenutasi eri sera presso la Fondazione Antonio Gramsci di Torino.

Ha aperto Tonia Mastrobuoni con un intervento sui piraten tedeschi, seguita da Federico Fornaro che ha parlato del Movimento 5 Stelle: un "non partito" (la sede del movimento è indicata come il blog di Beppe Grillo) nato grazie ai Meetup che gli hanno permesso di passare dal mondo virtuale a quello reale e di creare una forte rete sul territorio. Non si tratta di antipolitica ma di una sfida alla politica.

Relativamente a queste ultime amministrative, Fornaro si chiede da dove arrivino i voti che hanno permesso al Movimento 5 Stelle di vincere al ballottaggio. Secondo le ultime analisi del Cattaneo, questi voti arrivano soprattuto da Lega e Idv, in parte dal PD quasi per nulla dal PdL. Questo mi sembra un dato degno di nota: Grillo insomma pesca voti dai partiti, non recupera l'astensione. E l'astensionismo è il fenomeno più preoccupante di queste amministrative.

Laura Siviero ci fa riflettere sul fatto che il web, sottoutilizzato dai partiti tradizionali, va bene per discutere, ma forse non è lo strumento più adatto quando si tratta di prendere delle decisioni, come sta emergendo da queste prime esperienze.

Secondo Igor Boni è naturale che quando la politica lascia uno spazio vuoto questo venga riempito: parliamo di politica, di opendata, di ambiente e saremo noi stessi l'antidoto di Grillo.

L'iniziativa si è conclusa con un graffiante intervento di un giovane membro del Gramsci che ha rivendicato il desiderio da parte dei giovani di essere protagonisti della scena politica, desiderio frustrato dal PD.

Il Movimento 5 Stelle nasce da una sincera voglia di essere protagonisti della rinascita del territorio ma ritengo che la sua carica "rivoluzionaria" sia inferiore a quella espressa dalla Lega ai suoi esordi: il cappio sventolato di leghisti nel '93 alla Camera è a mio parere una delle immagini più violente della nostra storia politica recente, più di qualsiasi "Vaffaday".
Non dimenticiamoci poi che il vero strumento che  ha travolto la formapartito in Europa sono state le primarie, che hanno sempre avuto una straordinaria partecipazione ogni volta che sono state indette.

Mi auguro che la riflessone vada avanti...

Direzione PD: conclusioni

In conclusione: primarie di partito no, primarie di coalizione no, perché non c'è la coalizione.
Bisogna aspettare tre settimane la definizione della nuova legge eletorale.

Ma cosa sono queste primarie aperte?

Secondo Fioroni sono primarie di resettaggio del centro sinistra.
Secondo altri primarie d'area - ma qual è quest'area?
Secondo Gentiloni saranno primarie ad oggetto.
Secondo uno stupitissimo Santagata siamo diventati tutti parisiani e vogliamo catarticamente le primarie  di coalizione come luogo fondatore di nuovi soggetti politici e del profilo politico culturale del centro sinistra. Per la prima volta nella sua vita si dice d'accordo con Bersani però non si fida... Ma va?

Secondo molti l'assemblea di luglio dovrà cambiare lo statuto, ma in che senso e per cosa non si sa...

Direzione PD: discutiamo di primarie



Direzione PD: argomento principe le primarie. Io credo che abbia senso solo fare un congresso costruito sulle primarie dove, la parte dedicata al congresso delle sezioni sia ristretta e ampia la parte dedicata al voto del nuovo segretario e candidato premier. Ogni altra ipotesi ci porterebbe nella situazione Cuneo. Ricordate cosa era successo? A Cuneo si fecero delle grandi primarie aperte a tutti, poi ci si accorse che si era incompatibili come profili culturali e come programma e la coalizione si ruppe ancora prima di andare al voto.

Difesa, Sistri, De Gregorio e AGCOM: un breve commento

Ieri è stata una giornata convulsa: si sono tenute le audizione del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e dei dirigenti della ragioneria generale dello Stato, per capire come sarà possibile operare significativi risparmi nel bilancio della difesa.
Una strada sarebbe specializzare i programmi di armamento e coordinarli a livello europeo. Il Generale Abrate ci dice che addirittura i francesi se ne stanno convincendo, però si lamenta che è la stessa idea di sovranità nazionale che in ultima istanza impedisce di fare i passi necessari.

Nella bicamerale rifiuti continua l'analisi con i dirigenti Finmeccanica e Selex per i progetti Sistri, il complesso sistema di tracciabilità dei rifiuti posto sui camion dei trasportatori iniziato ai tempi del governo Prodi e che ancora non è partito a livello massivo.
Dure questioni: secretazione del progetto, affidamento del medesimo nel 2008 senza gara con società in house del ministero, difficoltà tecnologiche, resistenza degli autotrasportatori ad imparare ad usarlo... Temo che il prossimo decreto di Passera ne prevederà un altro rinvio. Palese dimostrazione di come è difficile riformare davvero le cose. Ma non bisogna scoraggiarsi.

Caso De Gregorio: abbiamo votato a favore. Su tutti i giornali avete potuto oggi leggere com'è finita.

Condivido il giudizio comune sul modo contraddittorio per le nomine parlamentari delle Autority per la privacy e per l'AGCOM: grande raccolta di curricula ma fatta in poche ore, non esaminati, quando già sotto sotto c'era il solito accordo. Così non va.
Ho solo un piccolo orgoglio: quello di avere personalmente presentato alla Presidenza del Gruppo il curriculum della costituzionalista Livia Califano per il collegio dell'Autority per la privacy, proposta che ha avuto un certo successo.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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