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Magda Negri

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Penso che ieri era l' 8 Marzo....No alla violenza sulle donne sempre!

A cosa penso..mi chiede fb...Penso a quella povera donna che si è svegliata e non potrà andare al funerale delle figlie, non può parlare né urlare né piangere perché il marito le ha sparato in volto ed è totalmente fasciata in volto.
Penso al comando dei carabinieri che aveva solamente consigliato all' assassino di prendersi qualche giorno di riposo e gli aveva lasciato la pistola..
Penso al comando della polizia locale che si era limitato a raccogliere la denuncia..alla commissione di psicologi che aveva dichiarato il perfetto equilibrio mentale.
Penso che le donne sono abbandonate di fronte alla violenza maschile, che viene archiviata una denuncia su 4 e che la maggior parte degli imputati vengono assolti dai giudici.. Penso che ieri era l' 8 Marzo.

La 17° legislatura si chiude senza approvare la legge sulla natura giuridica dei partiti

2 anni fa avevo scritto in proposito... " Fossi a Napoli rifarei le elezioni nei seggi contestati. Non si può restare col dubbio che la vittoria sia dovuta a prezzolati e imbroglioni. Questa vicenda segnala una volta per tutte che le primarie devono essere fatte con legge dello stato per i soggetti politici che vogliono usarle e i risultati devono essere esigibili col codice civile e penale. Sennò ha ragione Emmanuele Macaluso: le primarie fatte così distruggeranno i partiti anche nuovi, i loro gruppi dirigenti, e saranno in mano a portaborse e portavoti."

Oggi rifletto sulle ultime elezioni e penso che i problemi della gestione del partito e dell' uso complicato delle primarie erano evidenti da anni.

Peccato che anche la 17° legislatura si chiude senza approvare la legge sulla natura giuridica dei partiti che funziona bene, ad esempio in Germania.

Meglio vincere i Congressi e perdere le elezioni

Pietà...chiedo pietà..
Non è ancora incominciatala valutazione seri del voto più disastroso nella storia del Pd, e già è incominciata la giostra delle autocandidature di singoli o di correnti moriture per guidare il Pd nazionale e regionale
Bisogna invertire il processo.
Prima la strategia e il programma, poi le candidature.
Chi ha deciso poi che faremo le primarie e non useremo la previsione statutaria dell' Assemblea in caso di dimissioni del Segretario in carica?
Ineffabile poi ma certamente divertente il rimprovero di Luca Lotti ad Orlando, che non dovrebbe parlare perché espressione di chi ha sempre perso.
Già ..meglio vincere i Congressi e perdere le elezioni.

8 Marzo....Evviva le donne!

Il mio 8 Marzo è stato molto impegnativo.
 
A commentare con un amica, storicamente attiva nelle associazioni femminili, il manifesto programmatico di "Non una di meno" - il nuovo movimento femminista di giovani donne - che insieme ai collettivi studenteschi ha manifestato a Torino e in tante piazze d' Italia.
 
Non ho potuto né assistervi né partecipare -diversamente dall' anno scorso - perché invitata dalla Fondazione Amendola a un dibattito molto impegnativo sul ruolo delle 21 donne elette nella Assemblea Costituente nella stesura della nostra Costituzione e nella fondazione di un percorso unitario per le successive norme sulle tutele i diritti nel lavoro, la maternità, i diritti civili, l'autodeterminazione nella sessualità, la riforma del diritto di famiglia etc..insomma quell' architrave di leggi e di costumi che hanno cambiata la vita di intere generazioni di donne.
 
Bellissima l'idea di Sofia Ferrari, organizzatrice dell iniziativa, di far precedere la ricostruzione storico politica dalla presentazione della vita di alcune di queste giovani costituenti che uscivano tutte dall' esperienza della Resistenza operaie o intellettuali, tutte con un tratto di eccezionalità nelle loro biografie anche privatissime.
 
Qualcuno ha scritto che la rivoluzione femminile è l' unica che è entrata e rimasta a testa alta nella storia.
Vero.

Non con la bandiera bianca e a mani alzate

Anche nella discussione, ieri, in Libertàeguale di Torino le opinioni se consentire o no la nascita di un governo 5S, è stata differenziata come in tutto il partito.
Io rimango tenacemente della mia convinzione negativa, per motivi tattici ma insieme strategici.
La sinistra, in tutte le sue eccezioni - riformista e/o radicale, ha un Dna estraneo al populismo dei 5S, magmatico nella forma ma durissimo nella sostanza.
Nessuna confusione...nessuna abdicazione.
Ho grande rispetto per i compagni che vogliono graduare il rapporto politico e istituzionale con i 5S, ma allora il problema è diverso.
Lo declinerei così: natura, strategia e offerta politica della sinistra riformista nel tempo dei populismi.
In fondo è il tema del congresso.
La faticosa ma bella vittoria di Zingaretti nel Lazio, e il distacco che il centrodestra in Lombardia ha dato a Gori - candidato di altissimo livello - confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, la durezza dei rapporti di forza e la complessità di domande e di bisogni sociali cui è difficile dare risposte vere e non propagandistiche.
Sconcertanti le previsioni degli scalfari e dei galli della loggia, che la sinistra italiana debba confluire a mani alzate, con la bandiera bianca, nel turbolento calderone dei 5S, per consentire la nascita di un nuovo bipolarismo - 5S e destra egemonizzata dalla Lega - su cui dovrebbe fondarsi la terza repubblica.
Ecco perchè la fase tattica della formazione del nuovo governo non è estranea alla strategia di ricostruzione del centro sinistra.

L'interregno di Renzi

NON SI SFUGGA AL TEMA VERO: UN PARTITO DELLA SINISTRA - di Emmanuele Macaluso

La sconfitta del Pd e di Liberi e Uguali pone un interrogativo: siamo di fronte al tramonto della sinistra? So bene che alcuni pensano e dicono che il Pd non è un partito di sinistra e che la sinistra, come dicevano Grasso e i suoi amici, era ormai solo nel loro movimento. Oggi dovremmo concludere che la sinistra in Italia è solo un po’ più del 3%. Io, invece, penso che nel Pd e nei suoi elettori ci sia il popolo di centrosinistra e un pezzetto di sinistra certamente sta in Liberi e Uguali. Qual è dunque il problema?

Il fatto è che in Italia, da anni, non c’è un partito di centrosinistra né un partito di sinistra. Ci sono stati comitati elettorali, gruppi parlamentari, gruppi consiliari regionali e comunali ma non c’è stato un partito. Il quale è tale se ha un chiaro asse politico-culturale, una organizzazione diffusa tra le masse popolari, organi dirigenti collettivi che siano tali; non assemblee che battono le mani al Capo. È chiaro che se nel Pd si vuole aprire un dibattito, come dovrebbe essere obbligatorio dopo questo risultato elettorale, dovrebbe essere proprio questo il tema centrale. Il tema del partito.

Ed è chiaro che a guidare questo dibattito non potrà essere chi ha puntato sul partito personale o, meglio, su un comitato elettorale personale e ha rottamato non una o dieci persone ma il partito stesso. In Germania l’Spd ha subito sconfitte ma ha reagito in ogni caso e, come abbiamo visto con il referendum interno, ad assumere decisioni fondamentali sono stati i militanti, gli iscritti al partito. In Gran Bretagna, piaccia o no, Corbyn è stato eletto in due congressi, con dibattiti anche infuocati, con mozioni diverse e votazioni democratiche.
Voglio dire che dovrebbero finire le sceneggiate delle primarie e cominciare a dare la parola ai militanti, agli iscritti.

In queste ore, tra tante chiacchiere c’è stato chi ha ricordato la sconfitta del Fronte Popolare nel 1948: la Dc ottenne la maggioranza assoluta e il Fronte (Pci+Psi) il 31%. Ma proprio quella sconfitta, l’esistenza di due partiti veri, consentì una reazione e una partecipazione dei militanti alle grandi lotte sociali e politiche e nel 1953 la Dc fu sconfitta con la sua legge truffa. Oggi tutto è cambiato, siamo nel 2018 con culture diverse e strumenti di organizzazione politica molto differenti dal passato ma questo non dovrebbe costituire un ostacolo alla organizzazione di un partito vero, con in rapporto con il popolo del 2018.

(5 marzo 2018)

 
Le primarie di potrebbero tenere dopo una fase vera di discussione, di confronto tra persone e progetti politici, se vogliamo salvare la sostanza del nostro statuto.
No a un congresso di primarie, di schieramenti a cefali.
 
La drammaticità della situazione non consente un furbo continuismo.
 
Per tutto il resto concordo pienamente con l'articolo di Emmanuele Macaluso

Pare che il mondo si stia occupando attivamente di noi

Pare che il mondo si stia occupando attivamente di noi.
 
Macron capisce la brutalità delle condizioni relative all'immigrazione.. la Commissione europea si affida a Mattarella per dare un governo al paese.. la Lepen, Farage e Putin esultano i nemici dell' Europa e stappano bottiglie in tutto il mondo..ma che il segretario del PComunista cinese - nonché Presidente della Repubblica popolare, nonché autonominatosi recentemente imperatore della globalizzazione asiatica - Xi Jin Ping si interroghi sulla crisi della democrazia italiana...
 
No..È troppo.
Ma la percezione degli altri ci aiuta a capire la sostanza del nuovo processo..oltre le miserabili baruffe e ripicche domestiche.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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