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Creato: Venerdì, 30 Marzo 2012 16:52
In tema di riforma della legge elettorale, vi invito a leggere i seguenti articoli:
Questi articoli hanno evidentemente aperto un confronto nell'area bipolarista riformista.
Non possiamo sottrarre agli italiani il potere di scegliere il proprio governo: sarebbe un vulnus incomprensibile.
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Creato: Martedì, 27 Marzo 2012 15:35
Ripubblico qui di seguito un mio articolo uscito ieri su Torino Cronaca, disponibile anche in DPF.
La disaffezione di molti cittadini verso la politica è un sintomo grave. Prima delle prossime elezioni politiche c'è bisogno di un serio impegno in Parlamento per rigenerare dal profondo i partiti italiani, vincolandoli a norme precise sulla loro democrazia interna. Alla Camera la discussione è già molto avanzata, al Senato sono depositati numerosi disegni di legge, tra cui uno mio, sulla stessa materia.
Ai cittadini italiani i partiti così come sono non piacciono: li vorrebbero più trasparenti, più efficaci. Servono strumenti moderni per organizzare i bisogni e la partecipazione di chi intende, come dice l'art. 49 della nostra Costituzione "concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale".
Bisogna fare un salto di qualità: regolare per legge la vita interna dei partiti, specialmente per quanto riguarda le "funzioni aventi rilevanza costituzionale" che essi svolgono, la più importante delle quali consiste nella selezione dei candidati alle cariche pubbliche elettive.
Le elezioni primarie aperte a tutti i cittadini che si riconoscono nei valori del PD sono state una straordinaria novità introdotta nella vita pubblica italiana.
Non è vero che c'è solo delusione: decine di migliaia di elettori partecipano ormai stabilmente alle primarie del PD e del centrosinistra. Ma è tempo di correggere qualche errore: bisogna stabilire per legge forme e regole. Noi prevediamo che uno o più partiti fra loro coalizzati si rivolgano all'ufficio elettorale competente per organizzare data, sede, modalità delle elezioni primarie, con un rigoroso limite alle spese e l'esclusione delle candidature di persone condannate. Bisogna fissare per legge regole stringenti per le candidature, come indicato dal codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare antimafia.
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