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Creato: Domenica, 09 Febbraio 2020 16:21
Sta incominciando un molecolare lavoro programmatico per le prossime elezioni comunali.
Tutti si impegnano: partiti, associazioni, gruppi di interesse, vecchi e nuovi soggetti politici.
A me sembrerebbe utile organizzare questionari, raccolte di opinioni, incontri anche piccoli con i cittadini per un loro giudizio sui problemi della città, raccogliere le loro proposte, considerarli non solo fruitori, non solo utenti, non solo votanti, ma cittadini protagonisti.
In fondo Torino non è una città grande, e ogni quartiere ha un anima...
Noi siamo abituati a fare l'elenco delle criticità e dei problemi, meno attenti a cogliere lo spirito, l'umore pubblico delle varie parti di Torino.
Il mio quartiere, ad esempio, ha una struttura sociale medio bassa, ma molto solida.
Famiglie di ex immigrati del sud diventati proprietari di case e con redditi modesti ma certi,i figli che hanno fatto il salto sociale, gli immigrati extra comunitari accolti senza troppi problemi (si pensi a cosa poteva accadere con la concentrazione degli immigrati al Moi), tanti piccoli negozi che convivono con i supermercati di non esagerate proporzioni, un centro di aggregazione come l'Hiroshima, parchi abbastanza belli e puliti dove sono cresciute intere generazioni di bimbi.
I palazzi olimpici, che sono già del quartiere Santa Rita, lo delimitano con una nuova eleganza.
Nelle strutture attrezzate di questi piccoli giardini, giocano a carte i pensionati, con la bella stagione si organizzano feste a lume di candela, e davanti alla facoltà di economia e commercio, nei piccoli chioschi, intere serie di feste di laurea.
Non mancano gli impianti sportivi.
Mancano quasi del tutto (tranne che per la chiesa) punti di aggregazione per le persone anziane di entrambi i sessi.
Nelle bocciofile solo maschi...
Le signore anziane devono essere non troppo anziane per ritrovarsi davanti a un caffè o pasticcini nei numerosissimi bar.
La liberalizzazione dei negozi ha portato effetti strani: molti parrucchieri e sarti cinesi, gastronomie molto eleganti che aprono anche una vicino all'altra, negozi di strada di avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti... aperti a una fruizione più semplice e libera.
Ex banche diventano o palestre o sale da gioco o negozi di servizi di foto, internet, fax ecc.. ma anche ambulatori di dentisti e odontotecnici associati.
Non mancano ristoranti di un certo gusto.
L'università di economia e la zona delle Molinette e degli altri ospedali, lo qualificano come una piccola città, e vi importano problemi generalissimi.
Nel mio quartiere il centro sinistra ha sempre tenuto molto bene non solo per i processi di riqualificazione urbana, ma perchè hanno resistito reti sociali, familiari e professionali autonome.
Specifico che per "mio quartiere" intendo Borgo Filadelfia e dintorni.
San Salvario e la collina cui apparteniamo per divisione amministrativa, è un'altra realtà.
Per tutto questo sarebbe bene ingaggiare non solo economisti, esperti sanitari, ingegneri ecc., per costruire il programma di Torino, ma un folto gruppo di sociologi urbani, di conoscitori, testimoni e intellettuali delle realtà di ogni piccolo territorio.
Forse i comitati di quartiere potrebbero darsi questo compito nel rush finale verso la nuova Torino.
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Creato: Domenica, 09 Febbraio 2020 15:54
Bisognerebbe capire quanto c'è di vero nella rovente polemica all'interno della maggioranza sulla prescrizione e il lavoro che aspetta il governo, secondo i calendari prestabiliti.
Messe come sono adesso le cose, sembra di vivere in due mondi paralleli, che non si toccano e le divisioni nella maggioranza sembrano non poter reggere nessun edificio programmatico di un qualche peso.
Siamo arrivati al limite della rottura sulla prescrizione e sembra, a leggere i giornali oggi, che Renzi abbia fatto qualche passo indietro, che in qualche odo farà passare una mediazione sulla quale ci sono pareri controversi del mondo della giustizia (avvocati e magistrati) e che si rifarà presentando un suo disegno di legge organico, a nome suo, sulla prescrizione.
Sembra inoltre in arrivo un Ddl unitario sulla riforma del processo penale, che dà tempi precisi e alle celebrazioni dei tre gradi di processo per varie tipologie di reati.
Potremmo dire: faticoso punto di arrivo della coalizione di governo.
Ma ora si preparano i tavoli del welfare, della riforma delle pensioni, della modifica del decreto dignità, della modifica del reddito di cittadinanza in capo al ministero del lavoro, si è acceso il dibattito sulla riforma della legge elettorale, oltre alla corposa tranche delle nomine.
Se uno qualsiasi dei partner di maggioranza deciderà di accendere sotto ciascuno di questi tavoli, estremamente impegnativi, lo stesso fuoco che è stato acceso sotto quello della prescrizione, io prevedo una paralisi assoluta dell'attività di governo.
Inoltre si sta discutendo del più grande intervento redistributivo, vale a dire la riforma dell'Irpef.
ne avevo già accennato in qualche post precedente,
Si prevede che un eventuale gettito minore sia compensato da aumenti differenziati dell'Iva.
Ma finora siamo allo stadio della discussione tra esperti e a segnali sparsi delle varie forze politiche.
Coordinare la seconda parte dell'azione di governo in un quadro così fragile e con soggetti politici così in evoluzione mi sembra un impresa titanica.
Su questo ha detto di volersi misurare il prossimo congresso del Pd, che sarà anche occasione per vedere se nell'attuale centro sinistra ci sono energie riformiste vere e graduabili.
Visto che lo scenario è buio, il Pil non aumenterà e nessuno dei grandi mali strutturali del paese sembra in via di superamento.
A questo proposito pubblico le tabelle comparate sull' Irpef tra i vari paesi europei oggi su Il Sole24ore.
Come si vede noi siamo i più simili alla Germania, che però ha una progressività organizzata a scaglioni.